Ottantatré anni della festa di San Michele

Di nuovo in piazza il 26,27 e 29 settembre

Sono nata il 29 settembre 1932 e sto per compiere 83 anni. Non sono più quella di un tempo, sui miei capelli è caduta la neve e sul volto si sono formate delle strade, che raccontano tante storie. Le nostre storie. Nonostante il tempo che passa e l’età che avanza, mi sento ancora giovane, perché ogni anno si ripete la stessa inconfondibile magia. Le strade di Carmignano, il paese in cui sono nata, si colorano di bianco, celeste, giallo e verde. Nelle sere di estate, quando i bambini dormono e i grilli cantano, l’aria si riempie della musica delle macchine da cucire, dei trapani e della sparapunti. Poi arriva il 29 settembre, il giorno del mio compleanno, e la piazza della fontana diventa un teatro, in cui tutti possono essere attori per tre giorni. Per me ogni anno è una grande gioia, una festa che non è solo la mia ma soprattutto la nostra.

La festa di San Michele compie tra qualche giorno, il 29 settembre, 83 anni. Si torna in piazza il 26,27 e 29 settembre: due ore e mezzo di spettacolo filato, dalle 21.30 la sera il primo e l’ultimo giorno, il pomeriggio dalle 15.30 la domenca.

>>>Il programma sul sito ufficiale del San Michele

La storia della festa inizia nel 1932 per volontà dell’ Organizzazione Nazionale del Dopolavoro che voleva farne una festa politica coincidente con il giorno del Santo Patrono e fin da subito la festa si è presentata per quello che è sempre stata: una grande festa di tutti. E c’è chi l’ha vissuta tutta: novanta anni e fino all’ultimo sui carri. E’ allora, nel 1932, che iI paese viene suddiviso in quattro rioni, a cui vengono attribuiti un colore ed un simbolo: il Rione Bianco (Rione della Torre), il Rione Celeste (Rione dell’Arcangelo), il Rione Giallo (Rione del Leone) e il Rione Verde (Rione dell’Arte). I festeggiamenti inizialmente coincidono con il 29 settembre, con il Palio dei ciuchi nel pomeriggio e la sfilata dei carri allegorici in tarda serata. Durante la guerra San Michele viene soppresso e ripreso a fatica soltanto nel 1957: durante la ricostruzione non era infatti gradito niente che fosse un ricordo del Fascismo.

Per recuperare lo spirito che c’era dietro quell’appuntamento del 29 settembre è stato necessario del tempo. Nel 1969 arriva la prima novità: la festa passa da uno a tre giorni e in ciascuna delle tre giornate – la prima funzionava come anche oggi da prova generale – si svolgevano sia la sfilata sia il Palio. Negli anni ’70 si compie la rivoluzione, che porta il nome di Gino Balena, nome che per i giovani che vivono attualmente il San Michele rappresenta una leggenda. La sfilata cresce e passa da uno a quattro carri per rione, ma nella seconda metà degli anni Settanta, per la crisi petrolifera e una crisi politica interna all’amministrazione comunale, i festeggiamenti si interrompono e vengono ripresi a pieno regime solo a partire dal 1980.

Nonostante gli ottantatré anni trascorsi, lo spirito che anima i carmignanesi è rimasto costante fino ad oggi. Come nel passato, quando San Michele era un’occasione per interrompere l’attività agricola, è rimasta intatta la tradizione di abbellire le strade del paese con le bandiere del proprio rione in attesa dei festeggiamenti che comprendono tassativamente il 29 settembre, giorno del Santo Patrono. Tuttavia molte cose sono cambiate e dal 2011 ‘ufficialmente’ la festa è diventata “teatro in strada”. Per tre giorni Carmignano si trasforma così in un palcoscenico a cielo aperto, in cui i quattro rioni si danno battaglia per conquistare il trofeo per la migliore sfilata ed il Palio dei ciuchi.

“La festa rappresenta la cultura di un paese e della sua gente – racconta Silvia Borsi, presidente in carica del Comitato organizzatore dei festeggiamenti del San Michele – e la sua bellezza è la capacità da parte dei rionali di raccontare ogni anno storie diverse”.Ciascun rione infatti realizza uno spettacolo che abbia attinenza con Carmignano, che può riguardare la storia, l’arte, la vita di un personaggio oppure un tema sociale che diventa storia corale. Le rappresentazioni sono giudicate da quindici giudici, cinque a sera, tecnici o esperti del mondo dello spettacolo: cinque punti sono attribuiti al primo classificato, tre punti al secondo, due al terzo ed un punto all’ultimo . Il Palio dei ciuchi si svolge invece al termine delle rappresentazioni secondo un percorso a staffetta che prevede due giri della piazza con cambio del ciuco, che viene cavalcato a pelo dai fantini. Vince chi per primo riesce a fare centro in un cerchio di carta con i colori dei rioni, collocato al termine della piazza.

>>>Storie di ciuchi e fantini

Nonostante il legame con la storia di Carmignano il San Michele sta al passo con i tempi coniugando la tradizione e la modernità. Negli ultimi anni infatti la festa è diventata tecnologica attraverso il canale Youtube e i profili Facebook e Twitter, che sono serviti soprattutto ai giovani per condividere idee e pensieri – a volte goliardici – sulla festa e per diffondere eventi come la “festa dopo la festa”, che da alcuni anni si svolge nella serata del sabato sulla terrazza dello Spazio d’Arte Alberto Moretti, ripetendo un’abitudine cara anche ai carmignanesi del passato.

“Ho vissuto la festa prima da spettatrice e poi da presidente del Comitato organizzatore – conclude Silvia – e per me il San Michele è sempre stato un’emozione forte, uno di quegli spettacoli che fanno venire la pelle d’oca”.

(Valentina Cirri)

Leggi anche:
Ingressi e tessere residenti, istruzioni per l’uso
Consigli a chi viene a Carmignano, divieti di sosta e strade chiuse
Due appuntamenti con l’arte nei giorni di San Michele

Delegazione Unpli entusiasta per il ‘teatro in strada’ del San Michele

Guarda:
Un video di un minuto e mezzo, per capire la magia della festa

Ed ecco come è andata a finire. Leggi qui

Scopri Carmignano con le sue feste più famose 

 

Posted on

Articolo pubblicato in cultura, feste, folclore, news. permalink.
Translate »