Come la maggior parte delle feste patronali, anche quella che si svolge a Carmignano in onore di San Michele Arcangelo è sorta sicuramente con forti connotazioni di natura religiosa ed ha senza dubbio origini antichissime, che affondano le proprie radici nel Medioevo, ma mentre le memorie di quel tempo sono andate perdute è possibile ricostruire la rinascita della manifestazione in epoca moderna, che prese l’avvio nel 1932 per poi definirsi ulteriormente tra il 1933 e il 1934, anno in cui si ebbe l’istituzione dei quattro rioni nei quali tuttora si divide il paese e alla sfilata folkloristica venne aggiunto il palio dei ciuchi.
A quel tempo sia il palio che la sfilata – preceduti al mattino dalle funzioni religiose – si consumavano nell’arco di una sola giornata, che era ovviamente il 29 settembre: il primo si svolgeva nel pomeriggio, la seconda invece aveva luogo di sera, per aumentare la suggestione del corteo che anche allora si avvaleva spesso di giochi di luce dovuti all’utilizzo di fiaccole, lucerne e via dicendo. Il palio dei ciuchi all’epoca non si correva soltanto in piazza ma partiva da “Torcicoda” (all’inizio di via Carmignanese), mentre la sfilata come adesso prendeva l’abbrivio dalla chiesa e, scendendo lungo via Modesti, percorreva via Roma, piazza Vittorio Emanuele, largo della Repubblica e via Bicchi per poi ripetersi in senso inverso (con la differenza che attualmente non replica l’itinerario dopo averlo concluso).
Fautore della rinascita della festa, insieme ad altri compaesani tra i quali si annoverano il fratello Lapo ed alcuni amici fu l’artista Arrigo Rigoli, che per svariati decenni fu anche il principale animatore del rione Celeste, e che nel corso degli anni affidò i suoi ricordi a quaderni e fogli sparsi, scritti a mano oppure a macchina, per fermare sulla carta gli avvenimenti e i nomi salienti di quel lontano periodo. Ve ne proponiamo una sintesi in esclusiva assoluta in un dittico di articoli che vogliono fare luce sugli albori di una manifestazione tanto amata sia dai carmignanesi che da quanti ad ogni edizione con immutata puntualità vengono ad assistervi da fuori. (Barbara Prosperi)
Ecco il racconto, in due puntate:
>>Dalla parata di rificolone alla sfilata folcloristica
>>Le istituzioni dei rioni e il ritorno del palio
Così è nato il San Michele
In esclusiva i diari di Arrigo Rigoli
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