Venerdì 30 marzo è tornata in scena la storica processione di Comeana nella piazza Cesare Battisti e lungo le vie del paese per un percorso di circa cinque chilometri. Trecentocinquanta figuranti hanno sfilato per tre ore e mezzo all’interno della rievocazione storico-religiosa, che si svolge ogni tre anni secondo la consolidata tradizione e presentata ormai da tre edizioni da parte di Stefano Fatighenti, storico speaker nella tre giorni della festa di San Michele. Per l’occasione la piazza centrale di Comeana si trasforma in un tribunale romano dove viene messo in scena il processo a Gesù Cristo, voluto dal sommo sacerdote Caifa e presieduto da Ponzio Pilato, che nella celebre scena “se ne lava le mani” lasciando al popolo palestinese la scelta di chi crocifiggere tra Gesù, detto il Nazareno, e Barabba. Nel corso dei tre giri della piazza vengono rappresentate anche altre scene della Passione, tra cui quella della Veronica che asciuga il volto di Cristo e quella in cui Simone di Cirene, detto il Cireneo, dà il cambio a Gesù nel portare la croce nell’ultima parte del percorso che terminerà al campo sportivo, allestito come il monte Golgota, dove avviene la crocifissione di Gesù e dei due ladroni con lampi e colori a squarciare il cielo ed il sottofondo del “Gesù di Nazareth” di Franco Zeffirelli.
La manifestazione ha origini antichissime, sicuramente medievali, a dimostrazione del fatto che le processioni non sono altro che l’evoluzione dei drammi sacri che venivano messi scena in chiesa oppure sul sagrato per raccontare al popolo gli episodi della vita di Gesù oppure dei Santi. Alla fine del Cinquecento la processione veniva svolta con due cori, uno maschile ed uno femminile, ed era ispirata dalla Confraternità del Santissimo Sacramento fondata nel 1599. Il giorno deputato era sempre il Giovedì santo nonostante le Via Crucis si svolgessero di norma ogni venerdì santo: lo spostamento del calendario era dovuto al fatto che i cori erano molto richiesti e quello comeanese partecipava anche ad altre processioni per raccogliere fondi destinata alla chiesa del paese. Quest’anno però si è sfilato di venerdì.
Dal 1982 la festa è stata ripresa senza interruzioni e riproposta per tredici edizioni consecutive dal comitato che si riunisce nella Compagnia della chiesa di Comeana e che da quest’anno ha cambiato presidenza e conta anche nuovi ingressi. Per raccontare il dietro le quinte ed i mesi che precedono lo spettacolo che anima tutto il paese di Comeana, abbiamo incontrato Marta Zampini (31 anni), comeanese dalla nascita, inizialmente figurante e ad oggi parte attiva del comitato organizzatore.
Da quanto tempo partecipi alla processione di Comeana?
Da quindici anni, anche se frequento la compagnia da quando ho cominciato a camminare, visto che la mamma (Franca Cirri) è nel comitato organizzatore dal 1982. Sono stata figurante per la prima volta all’età di quattordici anni e facevo parte del popolo palestinese, dopodiché sono stata inserita in altri gruppi, tra i quali le ancelle a Donna Claudia, interpretata anche quest’anno da Elena Mammana, e poi nelle donne romane ed infine nelle donne patrizie dove ho sfilato anche durante questa edizione.
Da alcuni anni sei attiva anche nel comitato organizzatore: come ti è venuta la voglia di stare dietro le quinte?
Sei anni fa sono entrata nel comitato organizzatore perché la “vecchia guardia” si era ridotta e c’era bisogno di nuova energia da parte dei giovani del paese. Per questo motivo mi sono buttata in questa avventura per dare il mio piccolo contributo, perché sarebbe un peccato se la tradizione di questa festa dovesse andare persa.
Quanti mesi servono per mettere in piedi l’evento?
Circa sette mesi, quest’anno abbiamo iniziato ad incontrarci a settembre almeno una volta a settimana e poi negli ultimi due mesi siamo stati tutte le sere in Compagnia.
Quali sono le ultime novità all’interno del comitato organizzatore?
Da quest’anno è cambiata la presidenza: infatti Alice Raugei, pur rimanendo parte attiva del comitato, ha lasciato l’incarico a Gianluca Belli, che oltre ad essere il nuovo presidente ha vestito anche i panni di Ponzio Pilato, interpretato negli ultimi anni da Giorgio Becagli. Oltre al presidente ci sono stati altri due nuovi ingressi. In generale tutte le persone che fanno volontariato nel comitato sono interscambiabili tra di loro.
Oltre alle novità organizzative da quest’anno è cambiato anche il giorno della processione di Comeana…
Questa è stata una proposta del parroco, don Damiano Horlescu, che ha voluto spostare al venerdì il giorno della processione. Durante il percorso sono state infatti lette le stazioni della via Crucis.
C’è stato un ricambio generazionale anche a livello di figuranti principali, a partire proprio da Gesù…
Stefano Gardellin che aveva interpretato il ruolo di Gesù Cristo dal 1982, con una sola assenza nel corso delle tredici edizioni, ha passato il testimone al figlio Sandro, che ha sentito il peso della responsabilità nel dare prova di essere in grado di reggere la parte al pari del babbo. Il comitato gli ha dato tanta fiducia e lui ha dimostrato di averla meritata.
Oltre al personaggio di Gesù quali altri ruoli sono variati?
Sono cambiati anche altri personaggi singoli, come ad esempio Crucifero (Giampiero Fossi), Longino (Stefano Ceccarelli), il Centurione (Alessandro Lunghi). Oltre a questi erano presenti anche molti degli attori della compagnia teatrale “Il Chiodo fisso”, tra cui Gianluca Belli appunto, Sara Raugei che ha interpretato Maria di Cleofa ed infine Sara Cirenga, Marco Fontani e Salvatore Bruno che facevano parte del popolo palestinese.
Per te che lo vivi dall’interno, cosa significa questo evento?
La processione è uno dei pochi eventi che sopravvivono a Comeana, continuare a farlo è prima di tutto un modo per onorare la memoria di coloro che con amore e fatica lo hanno portato avanti per tutti questi anni e che oggi non ci sono più. Questa festa rappresenta un’eredità che noi giovani abbiamo ricevuto da parte dei nostri nonni e dei nostri genitori e che dovremo tramandare nei prossimi anni a venire. (Valentina Cirri)
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Le fotografie pubblicate a corredo di questo servizio sono di Linda Berna Nasca (foto Berna)