Un tuffo nel passato e lo sguardo teso al futuro. Torna la fiera di Comeana, che ogni anno anima il paese un po’ prima (o un po’ dopo) il primo martedì di luglio, quando è tradizione che la notte si rischiari con i fuochi di artificio. La festa è antica e come in tanti altri paesi di campagna nasce come mercato agricolo e del bestiame. Poi nel tempo è diventata altro: è stata a lungo la fiera delle giostre e del lunapark, per anni in cerca d’autore ha provato a diventare un po’ ‘etrusca’ dodici anni fa (con la Pro Loco, in omaggio alle tombe principesche del paese), quindi nelle ultime edizioni è stata la festa delle associazioni di volontariato del territorio, tra gastronomia di piazza e l’anno scorso anche prodotti coltivati sui terreni strappati alle mafie, concerti, mercati e mercatini di ogni tipo.
Gli ingredienti rimangono anche quest’anno gli stessi. C’è però una novità, anzi tre. E’ nata a marzo un’associazione: “Comeana in festa”, dodici persone al momento e legate, in parte, ad altre associazioni. Organizzerà la fiera di luglio, ma vorrebbe anche promuovere eventi nel resto dell’anno, in un paese che da qualche decennio ha perso da questo punto di vista molto smalto rispetto ad altre frazioni. Il Comune ci confida. “Vedo nel gruppo molto entusiasmo” si sofferma l’assessore alla cultura, Stella Spinelli. Accanto a lei ci sono Monica Palloni e Pietra Tramuta, vice presidente e consigliere della neonata associazione.
L’altra novità è il ritorno del torneo di calcio dei rioni: una gara, si racconta in paese, nata negli anni Settanta del Novecento ma che non è sopravvissuta agli Ottanta. Il paese fu allora, come oggi, diviso in quatto contrade. Ci sono i bianchi di “Porta Chioccioli”, ovvero via Volta, la strada così chiamata perché fa una curva ad u, e via Vittorio Veneto, che i comeanesi chiamano “Chioccioli” per quell’arrampicarsi delle case simile ad una chioccola appunto. Ci sono i celesti del “Centro”, i rossi di Bottega e Montefortini e i verdi di Poggio Secco, ovvero via Macia. Si scontreranno da domani, martedì 19 giugno, in un torneo di calcio ad otto con girone all’italiana a cui seguiranno le finali. Per gli stemmi delle contrade è stato bandito anche una concorso d’arte. Le partite si giocheranno sul campino sintetico della Virtus, all’ingresso del paese vicino al cimitero. E non troppo distante si svolgerà tutta la festa.
La location è infatti l’ultima novità di questa edizione 2018. L’appuntamento dal 28 giugno fino al 2 luglio sarà nell’oliveta dietro al tumulo etrusco di Montefortini, con accesso dalla via omonima o dalla tangenziale: musica anni ‘80 il primo giovedì, festa cubana il venerdì, il sabato mattina visita alle tombe etrusche e poi la sera lo swing di “Quei bravi ragazzi”, scampagnata a cavallo verso la Fontina la domenica con il battesimo della sella per i più piccoli, il mercato della donne creative “Io creo” della Pro Loco, tiro con l’arco e la proiezione del documentario sul bombardamento nel 1944 di Comeana. Si chiude con la replica della “Mandragola” messa in scena in queste settimane da Matteo Cecchini e “The Carmignans” e il tradizionale giorno di fiera il 3 luglio, con la sfilata la sera del gruppo storico, uno schow di imitazioni canore e l’immancabile spettacolo pirotecnico.
In piazza degli Scalpellini, teatro negli ultimi anni della fiera, rimarrà invece l’anteprima della festa e tutta a cura dell’associazione Assistenza Medicea e dell’Avis: con paella e ballo il 22 giugno, la festa del dolce casalingo con danza in piazza il 23, l’esibizione della scuola di ballo Tomasiello il 24 e una cena sotto le stelle il 25. (wf)