Che belle le tombe etrusche di Montefortini! Sarà stata l’inaugurazione dell’apertura della tomba più antica, attesa da venti anni: un piccolo gioiello che risale alla seconda metà del settimo secolo a.C. Sarà stato il passa parola e la concomitanza con una fiera di Comeana quest’anno tutta vocata all’archeologia. Sta di fatto che in molti devono averlo pensato, visto che le tombe principesche che si nascondono sotto quell’anomala collinetta all’ingresso del paese, dove fino agli Sessanta i comeanesi andavano a fare pic-nic, sono state letteralmente prese d’assalto. All’inaugurazione nove giorni fa c’erano almeno settecento persone e nel corso delle quattro aperture straordinarie pomeridiane e in notturna che si sono susseguite per tutta la settimana, grazie anche ai volontari del Gruppo archeologico carmignanese, un altro migliaio di firme si sono aggiunte sul libro delle presenze. Più del solito anche i visitatori del Museo archeologico, nei sotterranei della villa medicea di Artimino. Dunque un grande successo per le “Notti dell’archeologia” del Montalbano e la voglia per il futuro di spingere ancora di più sulla capacità di richiamo che gli Etruschi possono avere per il territorio. Le tombe etrusche di Comeana non sono infatti comuni. Sono sepolture principesche, uniche per molti aspetti e tra le più antiche dell’Etruria settentrionale. Di grande pregio sono anche i reperti trovati all’interno, bellissimi avori giunti da terre lontane. Per visitare la tombe di notte occorrerà aspettare il prossimo anno. Fino ad ottobre saranno comunque aperte dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14, per qualche ora il venerdì pomeriggio (una novità) e la mattina della prima e terza domenica del mese quando visitabili sono anche le tombe della necropoli di Prato Rosello, ad Artimino. Il Museo archeologico invece, che sorge nei sotterranei della villa medicea dai cento camina, è aperto tutte le mattine (escluso il mercoledì). (wf)
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