L’ultima volta è stata tre anni fa e il 2 aprile accadrà di nuovo. Da settimane e settimane si preparano i costumi. Ci cercano gli ultimi personaggi. Si mettono a punto gli ultimi particolari e si scommette su chi impersonerà Gesù, Ponzio Pilato o Maria. Comeana si prepara a rievocare il processo e la morte di Gesù, con centinaia di persone dietro e davanti le quinte e l’intero paese trasformato in un palcoscenico sotto le stelle. Manca ancora più di un mese quando scriviamo, ma nelle stanze della parrocchia e della compagnia già si lavora da tempo: a prendere le misure per i vestiti e alla regia del grande evento.
Quella di Comeana è una processione religiosa la cui origine si perde nei secoli. “E’ un atto di fede” ci tengono a sottolineare gli organizzatori. Ma è anche una rievocazione storica e uno spettacolo, che attrae pubblico e porta curiosi e turisti. Non a caso, da alcune edizioni, collabora all’organizzazione anche la Pro Loco di Carmignano. Un evento tutto sommato sobrio, non senza qualche effetto speciale.
“Non si sa con certezza quando la processione di Comeana abbia avuto inizio” raccontano in paese. Si sa che l’origine fu ispirata dalla Confraternità del Santissimo sacramento fondata nel 1599. Una storia ed una tradizione dunque lunga diversi secoli. Sfilano in almeno cinquecento. Uno spettacolo di tre ore da ammirare lungo le vie del paese, per sei chilometri, nella centralissima piazza Battisti dove si susseguono tutte le scene recitate, e poi nel campo sportivo del paese, più in basso, dove ha luogo la crocifissione. Con decine di cavalli, bighe e un turbine di colori, donne palestinesi e donne patrizie.
La processione ricorda i drammi sacri e liturgici che si rappresentavano nel Medioevo sul sagrato delle chiese per spiegare al popolo la vita di Cristo. “Allora – sottolineano gli esperti – un immagine valeva più di mille parole”. E forse anche oggi. Attorno al Mille nelle piazze dei paesi di tutta Europa di esibiscono buffoni, giocolieri e mangiatori di fuoco. Dentro e intorno alla chiesa vanno in scena parti dialogate della messa e si drammatizzano episodi del Vangelo o delle vite dei Santi: spettacoli all’inizio semplicissimi ed integrati al rito, poi via via sempre più complicati ed autonomi. La rievocazione di Comeana, come tante via crucis recitate, ne è un po’ la prosecuzione.
Una tradizione abbandonata per qualche tempo e ripresa nel 1982, che torna in piazza ogni tre anni. E non mancano le curiosità. La prima è il giorno in cui si svolge. Anziché il venerdì da sempre va infatti in scena il giovedì santo. Il motivo? I cori che animavano le processione erano richiesti in altri paesi. Spesso andavano a cantare fuori, si racconta, in altre Via Crucis.Lo facevano per raccogliere fondi per la propria chiesa e a Comeana decisero pertanto di anticipare la rievocazione, fornendo così un doppio servizio alla confraternità. (wf)
Qui per saperne di più sulla processione:
Storia e curiosità di una lunga tradizione
Due personaggi unici
Alle origini una grande fede