Una trattoria a chilometri zero e un ristorante e una pizzeria bio già c’erano. Ora ha aperto un negozio dove gli agricoltori carmignanesi – una dozzina almeno, ma si spera che cresceranno – potranno commercializzare i propri prodotti, direttamente dal produttore al consumatore. Una bottega dove acquistare vino, olio e fichi secchi, ma anche marmellate, confetture e molto altro ancora. E’ il primo punto vendita della filiera corta di Carmignano, che cresce, inaugurato il 25 ottobre nella centralissima via Roma a ridosso di piazza Vittorio Emanuele II, nel centro di Carmignano, ospite del negozio Verdemela. Si chiama “Di sana pianta”.
“È stata una gestazione lunga ma alla fine ce l’abbiamo fatta”, esordisce Fedele Raho della Cooperativa Humanitas e presidente dell’associazione Filiera Corta di Carmignano. Il progetto di uno spaccio destinato alla vendita diretta era stato lanciato durante la prima amministrazione comunale dell’attuale sindaco, Doriano Cirri. Nel 2010 era stato riconosciuto il finanziamento pubblico da parte della Regione Toscana per 50 mila euro, a cui il Comune ne aveva aggiunti 12 mila. Poi il progetto si è arenato. Mancavano infatti un’associazione di filiera corta, che è stata costituita due anni più tardi nel 2012 e un fondo nel centro storico del paese, che potesse ospitare lo spaccio a km 0. Inizialmente l’idea era quella di aprire un negozio che fosse gestito soltanto dal personale delle aziende agricole, all’interno delle ex Cantine Niccolini in piazza Matteotti. La difficile sostenibilità finanziaria ha rallentato i tempi, finché non è stata individuata la soluzione attuale con l’apertura dello spaccio all’interno del negozio in via Roma gestito dalla cooperativa sociale Verdemela del consorzio Astir, presieduto da Loretta Giunti ed anche lei presente all’inaugurazione.
Il punto vendita “Di sana pianta” sarà aperto dal lunedì al sabato e la domenica durante le festività. “Lo spaccio sarà gestito da Verdemela – racconta Daniela Daniele dell’azienda Puro Carmignano e vicepresidente dell’associazione Filiera Corta – ma ogni produttore sarà responsabile dello spazio espositivo riservato ai propri prodotti sullo scaffale”. Lo spaccio non è stato inoltre pensato soltanto come luogo di commercializzazione delle eccellenze carmignanesi ma anche come un punto di incontro tra produttori e consumatori. La difficoltà attuale dei piccoli agricoltori sta nel fatto di non avere a disposizione uno spaccio aziendale, che rende difficile conciliare la commercializzazione dei prodotti con l’impegno quotidiano nei campi. “Questo spazio servirà a noi agricoltori per raccontare ai consumatori i prodotti, organizzare iniziative come laboratori per bambini, grazie alla collaborazione con le scuole, cene tematiche e degustazioni – spiega Siro Petracchi dell’omonima azienda agricola e presidente dell’associazione dei produttori di fichi secchi di Carmignano.
Nello spaccio non ci saranno soltanto i prodotti delle aziende agricole carmignanesi. Si potranno sicuramente acquistare olio, vino, fichi secchi ma ci sarà spazio anche per altri prodotti di nicchia, come miele, marmellate, conserve, legumi e prodotti freschi dell’orto.
“L’offerta della filiera corta è stata integrata grazie alla collaborazione di Toscana biologica – chiude Fedele Raho – nell’ottica di offrire un servizio completo ma diverso rispetto alla grande distribuzione e di trasformare la classica piccola bottega di paese in un luogo attivo, in cui il cibo è tanto importante quanto la sua conoscenza”. Anche se l’esperienza carmignanese resta una delle più piccole a livello regionale, come ribadito da Marco Remaschi assessore regionale all’Agricoltura e da Nicola Ciolini consigliere regionale, ambedue presenti all’inaugurazione, la filiera corta punta a unire tradizione e innovazione. “Promuovere i prodotti significa promuovere anche il turismo e diffondere uno stile di vita sano e sostenibile con l’ambiente” dice il sindaco di Carmignano, Doriano Cirri.
“Di sana pianta” rappresenta quindi soltanto un punto di partenza non solo per la filiera corta, ma anche per il progetto più vasto che mira alla costruzione di un biodistretto del Montalbano per la gestione sostenibile delle risorse e della natura. “Dobbiamo procedere per piccoli passi – conclude l’assessore all’Agricoltura di Carmignano, Edoardo Prestanti -: lo spaccio rappresenta il primo passo. Il successivo sarà la progettazione di un mercato rurale, forse a Seano, destinato ai prodotti del Montalbano”. (Valentina Cirri)