Imparare dal passato, tramandare il ricordo di ciò che è stato e raccontarlo: ai più giovani prima di tutto, con una mostra permanente (e tanti documenti) che aspettano solo di essere visitati dalle scuole.
La passione per la Storia, l’amore per la conoscenza, il desiderio di divulgazione sono le colonne portanti sulle quali si basa l’attività di “Frammenti di Memoria”, il gruppo di ricerca nato a Comeana nel 2009 con lo scopo di conservare e tramandare il ricordo di una delle pagine più sanguinose del nostro passato, la Seconda Guerra Mondiale, che con l’andare del tempo corre il rischio di allontanarsi sempre più dalla memoria collettiva. Uno dei progetti che sta maggiormente a cuore al nucleo di amici che ha dato vita all’associazione prima ed al museo omonimo poi, inaugurato nel 2011, è quello di avvicinare le nuove generazioni al tema della guerra, per sensibilizzare i giovani in merito all’argomento e far comprendere loro l’orrore, il lutto e la devastazione che sempre si accompagnano ad un conflitto bellico.
“I ragazzi oggi hanno una percezione distorta della realtà – constata Claudio Cerbai, uno dei soci fondatori del gruppo -, sono assuefatti al mondo virtuale proposto dai videogiochi e spesso non riescono a capire cosa significhino veramente guerre, battaglie e combattimenti. Ogni conflitto armato porta con sé morte, dolore e distruzione – prosegue Cerbai -, ed è ciò che continuo a ripetere agli alunni che vengono a visitare il nostro piccolo museo”. “E’ necessario insistere su queste tematiche – gli fa eco Romano Martini, altro socio fondatore -, perché la pace non è un valore scontato, le vicende storiche purtroppo ci insegnano che le guerre si ripetono ciclicamente, pertanto non si deve mai abbassare la guardia”. “Il nostro impegno in questa direzione è totale – continua Stefano Borgioli, un altro dei soci fondatori -, perciò abbiamo deciso di mettere a disposizione il nostro tempo e le nostre competenze a vantaggio di chi vuole documentarsi ed approfondire le proprie conoscenze sulla tragedia che è stata la Seconda Guerra Mondiale, in maniera del tutto gratuita e disinteressata”.
L’ingresso al museo infatti è libero, ed è possibile visitarlo tutte le seconde domeniche del mese dalle 15 alle 19. Al suo interno è ospitata una mostra permanente di reperti bellici, fotografie e documenti in costante accrescimento, in parte reperiti dopo lunghe ed accurate ricerche svolte in zone che furono teatro di battaglia, in parte donati da privati. Ogni oggetto rappresenta una storia, una testimonianza, un frammento di memoria appunto. Il locale che li accoglie è situato in via Macia n. 3, accanto al Circolo ARCI “La Rinascita” di Comeana, e su richiesta è prevista l’opportunità di accedervi anche in giorni ed in orari diversi da quelli prefissati, concordando un appuntamento con i responsabili dell’associazione, che auspicano un sempre maggiore coinvolgimento degli istituti scolastici presenti sul territorio comunale e provinciale. Per non dimenticare ed imparare la lezione impartita dalla Storia – è il monito lanciato all’unanimità dal gruppo di ricerca – è importante tenere presente la celebre frase enunciata dal filosofo George Santayana, che è anche il motto scelto dall’associazione: “Coloro che non conoscono il passato sono condannati a ripeterlo”.
Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.wix.com/frammentimemoria/carmignano o scrivere una mail a frammentimemoria@gmail.com oppure telefonare al 338.9552704 o al 347.3805234 (Barbara Prosperi)