Primo con 58 punti, la storia del giallo del 2016 era ispirata alla leggenda del masso di Pietramarina su cui l’angelo Michele aveva sconfitto il diavolo. Protagonista in realtà è Lucifero, l’angelo caduto e scelto da Dio per rappresentare il male sulla terra e dimostrare all’uomo che esiste il libero arbitrio. Lucifero è l’unico che non vince mai nella partita a calcio tra gli angeli, ironicamente vestito con la maglia della Fiorentina; al contrario nella squadra di Dio primeggia sempre Michele o “tu sai chi”, talmente perfetto da risultare a tratti antipatico.
La drammaturgia dello spettacolo è accattivante e ricca di citazioni cinematografiche, tra cui “Frank” per le maschere di cartapesta e “Il settimo sigillo” per la partita a scacchi. Emerge perfino il lato umano del male, che vaga sulla terra con le sembianze di un uomo vecchio che contrasta con la bellezza di Dio, che sulla scena è invece un bambino. La chiusa poi è sensazionale e dopo l’uscita teatrale del diavolo, che scompare dietro il masso di Pietramarina, si ristabilisce l’equilibrio, quello per cui non esiste il bene senza il male e il libero arbitrio non dipende né da Dio né dal diavolo ma da noi, stupidi piccoli esseri umani, che abbiamo sempre la facoltà di rimediare. (Valentina Cirri)
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“Al di là del bene e del male”
Ecco il rione giallo
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