Sabato 21 gennaio alle ore 16 nella Sala Consiliare del Comune di Carmignano l’ANPI di Carmignano, in collaborazione con il Comune di Carmignano ed il Comitato 11 Giugno, presenterà il libro “Raccontami la storia del Padule. La strage di Fucecchio del 23 Agosto 1944: i fatti, la giustizia, le memorie” di Luca Baiada, magistrato della Corte d’Appello militare di Roma che ha effettuato approfondite ricerche su svariati eccidi compiuti dai nazisti, svolgendo anche importanti indagini sul cosiddetto “armadio della vergogna”, riportando alla luce preziosi documenti sulle stragi effettuate dall’esercito tedesco nel nostro Paese e rimaste lungamente impunite, ha ricoperto un ruolo attivo nel processo ad Erik Priebke, ha presieduto quello ad Heinrich Nordhorn per gli eccidi di Forlì ed ha rivestito l’incarico di giudice per le indagini preliminari sulle stragi di Sant’Anna di Stazzema, La Romagna, Moggiona, Cutigliano e Pianosinatico, Artimino, Tavarnelle ed altri ancora; collabora inoltre con le riviste “Il Ponte”, “Questione giustizia” ed altre pubblicazioni di tipo giuridico e politico. In occasione della presentazione del volume interverrano Matteo Grasso, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza della Provincia di Pistoia, Angela Riviello, presidente provinciale dell’ANPI di Prato, Stella Spinelli, assessore alla cultura del Comune di Carmignano, e Alberto Pratolini, testimone e superstite dell’eccidio; condurrà David Desideri, presidente dell’ANPI di Carmignano, e sarà presente l’autore del libro.
Quella del Padule di Fucecchio è la quinta strage su scala nazionale per ordine di grandezza tra quelle compiute dai nazisti nell’Italia occupata dalle forze germaniche, e la terza nella sola Toscana, con un bilancio complessivo di 174 morti e 22 feriti tra i quali figuravano moltissime donne e bambini (la vittima più piccola fu una bambina di appena quattro mesi, la più anziana una donna di novantadue anni), coinvolse cinque comuni compresi tra le province di Firenze e Pistoia (Monsummano Terme, Larciano, Ponte Buggianese, Cerreto Guidi e Fucecchio), eppure ancora oggi non è adeguatamente conosciuta, così come non sono ancora stati completamente chiariti i motivi che portarono ad un massacro di civili caratterizzato da un numero di esecuzioni così elevato, ed è anche per questo che Luca Baiada ha deciso di intraprendere questa impegnativa ricerca esaminando i documenti riguardanti i tragici avvenimenti, recandosi personalmente sui luoghi dell’eccidio, intervistando i sopravvissuti e i familiari delle vittime, con l’intento di dare per una volta la voce “a chi non l’ha mai avuta”. (Barbara Prosperi)