La “Visitazione” è tornata a Firenze. Il 28 febbraio mattina la celebre opera del Pontormo è stata prelevata dalla chiesa di San Michele Arcangelo in Carmignano e trasferita nuovamente nella prestigiosa sede di Palazzo Strozzi, dove dopo un magistrale intervento di pulitura operato da Daniele Rossi era già stata ospitata nel 2014 in occasione della mostra “Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “Maniera”, splendida rassegna d’arte che fu insignita del titolo di migliore esposizione mondiale dell’anno dalla rivista specializzata “Apollo. The International Art Magazine”, nell’ambito della quale venne utilizzata come immagine simbolo della mostra e risultò il pezzo maggiormente ammirato dai 150 mila entusiasti visitatori. Questa volta la tavola sarà esposta all’interno della rassegna “Bill Viola. Rinascimento elettronico”, la più ampia retrospettiva mai dedicata all’artista statunitense di origine italiana, maestro indiscusso della videoarte contemporanea, che si aprirà il 10 marzo e terminerà il 23 luglio.
Il dipinto verrà esibito per la prima volta a diretto contatto con “The Greeting” – alla lettera “Il Saluto”, in riferimento all’incontro avvenuto tra Maria ed Elisabetta –, ovvero la videoinstallazione che Viola realizzò negli anni Novanta del Novecento traendo ispirazione proprio dalla pala pontormesca, che fu proiettata in anteprima assoluta alla Biennale di Venezia del 1995 e venne successivamente presentata in due diversi momenti anche a Carmignano: nel 2001 nella cappella di San Luca, presso il complesso parrocchiale che ospita appunto il capolavoro del Pontormo, e nel 2014 allo Spazio d’Arte Alberto Moretti | Schema Polis, che dalla pieve francescana dista poche decine di metri in linea d’aria. Il filmato rivisita in chiave contemporanea e con tempi estremamente dilatati l’abbraccio scambiato tra le due sante donne, entrambe in attesa di un figlio concepito in maniera prodigiosa e destinato a compiere grandi imprese per volere divino.
E’ interessante ricordare che, pur avendo soggiornato a Firenze per motivi di lavoro per un anno e mezzo tra il 1974 e il 1976, all’epoca all’artista non si presentò mai l’occasione di osservare dal vero la “Visitazione” nella chiesa di Carmignano, e che il primo incontro tra i due ebbe luogo nella pieve di San Michele Arcangelo soltanto nel 2001, seguito da un secondo contatto molto più intimo avvenuto al termine del 2013 nel laboratorio di Rossi, dove Viola, emozionatissimo, poté finalmente ammirare l’opera da vicino arrivando a sfiorarla timidamente con le dita. Il restauratore ha presenziato anche stavolta alla cosiddetta movimentazione del dipinto, che ha sempre seguito con attenzione nelle precedenti fasi di rimozione e ricollocazione, ed ha approfittato della situazione per effettuare una breve ma significativa ricognizione sulla superficie pittorica, che appare in ottime condizioni conservative. A vigilare sulla delicata operazione svolta nell’arco della mattinata dai tecnici della ditta Arterìa anche Cristina Gnoni Mavarelli, funzionario della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Firenze, Pistoia e Prato, Cristina Camaiti, rappresentante della Fondazione Palazzo Strozzi, e naturalmente il parroco di Carmignano don Claudio Ciurli.
Nelle scorse settimane parlando dall’ambone don Claudio aveva informato la popolazione della imminente partenza della famosissima pala d’altare, tanto amata dai fedeli del posto quanto dai turisti sia italiani che stranieri, che spesso affrontano lunghi viaggi per venire a vedere dal vivo uno dei quadri più affascinanti e misteriosi prodotti dal manierismo toscano. Anche se il distacco, per quanto temporaneo, del dipinto, attualmente sostituito da una riproduzione aderentissima all’originale, dal suo luogo di appartenenza viene percepito in maniera dolorosa dagli abitanti del paese, nella maggior parte dei parrocchiani si sta tuttavia facendo strada la consapevolezza che la mostra di Palazzo Strozzi può rivelarsi un’ottima opportunità per richiamare l’attenzione sullo stato di degrado in cui versa la propositura, che ha bisogno di una ristrutturazione urgente ed estremamente costosa. Solo per la messa in sicurezza dei locali maggiormente bersagliati dai cedimenti strutturali e dalle infiltrazioni di acqua piovana si parla di una cifra che si aggira intorno ai 500 mila euro.
“La “Visitazione” del Pontormo – ci dice Fabrizio Buricchi, ex assessore alla cultura del Comune di Carmignano, responsabile della commissione beni culturali di San Michele Arcangelo – rappresenta già da tempo il nostro territorio in Italia e nel mondo, adesso deve però diventare il vessillo della nostra parrocchia, che vanta una storia dai trascorsi gloriosi”. Il complesso architettonico di cui si compone nacque infatti nel 1211 da un piccolo oratorio cui era annesso un modesto cenobio in seguito al passaggio di San Francesco d’Assisi, e col passare del tempo si sviluppò a tal punto da diventare uno dei centri religiosi più importanti del Montalbano, in grado di chiamare a sé ingenti folle di devoti ). Qui dimorò inoltre Bernardo di Quintavalle, primo discepolo del santo assisiate che fondò materialmente la primitiva comunità minoritica, e qui nacque Giovanni Parenti, che fu il primo ministro generale dell’ordine monastico immediatamente dopo lo stesso Francesco. “La nostra speranza – prosegue Buricchi – è quella di riuscire a trovare degli sponsor che siano disponibili a finanziare i lavori di restauro, intanto posso anticipare che a meno di imprevisti nel mese di maggio verrà aperta una raccolta di fondi alla quale potranno partecipare tutti coloro i quali vorranno dare il loro contributo con una libera offerta”. (Barbara Prosperi)