In occasione del Giorno del Ricordo 2018, giovedì 15 febbraio alle ore 21 nella sala consiliare del Comune di Carmignano si terrà la proiezione di “Magazzino 18. Quello che resta degli esuli italiani”, tratta dall’opera teatrale scritta e interpretata da Simone Cristicchi. La serata, dedicata alla memoria della tragedia delle foibe e dell’esodo degli italiani da Istria, Fiume e Dalmazia, avrà una introduzione storica a cura di Giampiero Fossi, assessore alla cultura del Comune di Signa ma soprattutto docente di storia e filosofia.
Dal 2004, con una legge del Parlamento, l’Italia ha istituito il 10 febbraio come Giorno del Ricordo al fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del nostro confine orientale”. Tale legge prevede che in occasione della ricorrenza siano promosse iniziative per diffondere la conoscenza di questi drammatici avvenimenti presso istituti scolastici di ogni ordine e grado, e che vengano organizzati studi, convegni, incontri e dibattiti con lo scopo di perpetuare il ricordo di tali vicende. L’amministrazione comunale di Carmignano ha pertanto aderito a quanto previsto dalla legge ed invita la cittadinanza a partecipare all’evento.
Con il trattato di pace siglato nel 1947 l’Italia perse una vasta porzione dell’Istria e della fascia costiera di levante, e a seguito di questo avvenimento almeno 300.000 persone furono costrette ad abbandonare le loro terre natali, le loro case e i loro beni per sfuggire alla pulizia etnica messa in atto dal regime di Tito, cercando rifugio in Friuli ed in altre regioni per non dover rinunciare alla loro identità di italiani.
Dalla riflessione su questi fatti Simone Cristicchi, cantautore romano noto al grande pubblico per la sensibilità e il coraggio con i quali è solito affrontare temi difficili e delicati, ha dato vita allo spettacolo “Magazzino 18. Quello che resta degli esuli italiani”, un lungo testo alternato ad otto canzoni. La narrazione prende il via quando il protagonista del racconto, un archivista impiegato presso il Ministero degli Interni, dalla capitale viene inviato a Trieste per redigere l’inventario delle masserizie custodite in un magazzino del Porto Vecchio – contrassegnato appunto con il numero 18 – e appartenute un tempo agli sfollati che dopo aver lasciato le loro abitazioni si incamminarono verso un futuro incerto e sconosciuto. A ciascuno di questi oggetti – un mobile, una sedia, un materasso, un giocattolo, una fotografia – viene legata la storia di uno o più individui, in una efficace messinscena che intreccia documentazione storica e rievocazione poetica, originando quello che è stato pertinentemente definito un “musical civile”, un’opera teatrale “coraggiosa e solitaria”.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Cultura del Comune di Carmignano chiamando lo 055.8750250 o scrivendo a cultura@comune.carmignano.po.it. (Barbara Prosperi)