Accade ogni tre anni e venerdì 30 marzo 2018 accadrà di nuovo. Torna a Comeana la processione di Gesù Morto: con la centralissima piazza Battisti trasformata nel tribunale dove i membri del Sinedrio giudicarono in Palestina duemila anni fa il Nazareno, più di cinque chilometri di strada attraverso il paese percorsi con la croce sulle spalle e un turbine di colori, tre ore di processione, oltre quattrocento figuranti e il prato del campo sportivo, nella parte bassa del paese, che tra lampi e tuoni ricreati ad arte, con in sottofondo il recitato e un crescendo musicale, diventa il Golgota dove le tre croci si alzeranno al cielo.Un evento tra fede e spettacolo dove si cura molto l’aspetto storico, ma anche un’occasione per scoprire magari le altre bellezze turistiche del paese. A partire dalle tombe etrusche.
La storia della festa di Comeana è antica. Prima dominava la parte religiosa; dal secondo dopoguerra, e soprattutto dal 1982 in poi, quando la festa è ripresa dopo alcuni anni d’interruzione, la processione si è arricchita di nuovi personaggi che hanno fatto sì che la parte storica oggi prevalga. Non si può stabilire con certezza quando il tutto abbia avuto inizio: le sue origini si perdono nella notte dei tempi, di sicuro però furono ispirate alla Confraternita del Santissimo Sacramento fondata nel 1599.
Certo è che si tratta di una storia e una tradizione di diversi secoli. Il filone è quello dei drammi sacri e liturgici che si rappresentavano nel Medioevo sul sagrato delle chiese per spiegare al popolo la vita di Cristo. Allora un’immagine valeva più di mille parole. E migliaia, ancora oggi, sono gli spettatori: assiepati lungo il percorso ma soprattutto nella piazza centrale dove si svolgeranno diverse scene delle ultime ore di Cristo. Una festa che costa sicuramente tanta fatica, fatta di notti a sistemare ago e filo i vestiti, fatta di prove, ma anche tanta passione e soprattutto volontariato, con un gruppo spontaneo di cittadini a tirare le fila e il contributo, importante, del Comune.
La rievocazione in genere si svolgeva il Giovedì santo, una particolarità rispetto a tante altre vie crucis. Era stata una scelta per far, come si suol dire, di necessità virtù. I cori che animavano le processione erano infatti richiesti in altri paesi. Spesso andavano a cantare fuori in altre Via Crucis e lo facevano per raccogliere fondi per la propria chiesa. A Comeana decisero così di anticipare la rievocazione. Quest’anno non srà però così e infatti l’appuntamento sarà il venerdì, come nella più ortodossa tradizione. Tutti dunque in piazza il 30 marzo, con l’uscita della processione dalla chiesa alle 20.30. Tre ore più tardi è attesa la conclusione. Quest’anno, per ragioni anagrafiche, si annunciano anche diversi cambiamenti negli interpreti ‘storici’ dei personaggi più importanti della sfilata, a partire dal ruolo di Gesù.
Il centro di Comeana sarà chiuso al traffico dalle 20 fino alle una di notte. Già dalle cinque del pomeriggio in poi non si potrà parcheggiare nelle strade attraversate dalla processione e dalle 18 saranno chiuse piazza San Michele, via Machiavelli, slargo via Arioso, piazza degli Scalpellini, via Deledda e via Mazzoni. (wf)