Oltre a quella del Pontormo, che da maggio a luglio sarà presente a Palazzo Pitti con la “Visitazione” di Carmignano, le Gallerie degli Uffizi di Firenze hanno annunciato un’altra mostra che vedrà protagonista un secondo artista legato al territorio mediceo. Dal 29 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019 nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi sarà infatti esposto il “Codice Leicester” di Leonardo, il grande genio rinascimentale che aveva nelle sue vene un quarto di sangue carmignanese, dato che la nonna paterna che lo allevò, monna Lucia, era originaria del borgo di Bacchereto. L’evento costituisce un’anteprima di eccezionale rilevanza nell’ambito delle celebrazioni che il prossimo anno si svolgeranno per commemorare il cinquecentenario della morte di uno dei più grandi personaggi di tutti i tempi.
Il “Codice Leicester” è un manoscritto costituito da 36 fogli databili all’incirca tra il 1504 e il 1510 il cui contenuto verte prevalentemente su studi di idraulica. Di tutti i codici leonardiani arrivati fino ai nostri giorni è l’unico in mano ad un privato, di proprietà di Bill Gates. E’ conosciuto anche come “Codice Hammer” o “Codice Gates” dal nome dei proprietari che lo hanno avuto dopo il nobile inglese Thomas Coke, conte di Leicester. In occasione dell’esposizione fiorentina degli Uffizi le 72 pagine che compongono il manoscritto saranno consultabili nel dettaglio grazie ad una speciale tecnologia digitale che permetterà di sfogliarle su appositi schermi. La mostra prende il titolo di “Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci. L’acqua microscopio della natura”, è curata da Paolo Galluzzi e realizzata dalle Gallerie degli Uffizi e dal museo Galileo con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. (Barbara Prosperi)