Quello di Affortunati, fresco di stampa e voluto dall’amministrazione comunale, non è l’unico libro che sia stato dedicato al tema della civiltà mezzadrile, ma è il primo studio che analizza in maniera dettagliata i fattori che nel secondo dopoguerra ne determinarono la fine nel territorio di Carmignano, e soprattutto è una pubblicazione che si segnala per la cospicua sezione costituita dal materiale d’archivio proposto in appendice, composto da documenti e foto d’epoca, da tabelle e testimonianze, che rappresentano pertanto una risorsa preziosa per approfondire la conoscenza di un periodo storico che ha caratterizzato in maniera profonda la vita del nostro Paese.
“Levassi di cappello e venir via. Agricoltura e crisi della mezzadria nel Carmignanese” di Alessandro Affortunati affronta inoltre gli argomenti dello spopolamento delle campagne e delle successive trasformazioni economiche e sociali che ad esso fecero seguito e delle principali lotte del movimento contadino, eventi in buona misura concatenati tra di loro e strettamente collegati alla crisi di quella che fino alla metà del XX secolo era la forma di coltivazione più diffusa sul territorio. Per molti decenni nel Comune di Carmignano, così come in tante altre zone della Toscana e dell’Italia centrale, la percentuale dei lavoratori impiegati in campo agricolo secondo contratti di tipo mezzadrile toccava o addirittura superava l’80% del totale.
L’abbandono della terra e il conseguente tramonto della mezzadria che si verificarono tra gli anni Cinquanta e i Sessanta del Novecento furono dovuti principalmente alle fasce più giovani della popolazione dell’epoca, che si trasferirono in massa in zone urbane o suburbane, o comunque spostarono la sede della loro attività professionale in aree cittadine, in quanto attratte dall’occupazione nel settore del tessile per le opportunità che essa comportava, ovvero un tipo di lavoro meno faticoso e più redditizio rispetto a quello svolto nei campi, uno stile di vita maggiormente libero ed indipendente e più vaste possibilità di socializzazione e di divertimento.
“Levassi di cappello e venir via”, la frase che dà il titolo al volume, si riferisce all’atteggiamento di sudditanza tenuto dal mezzadro nei confronti del padrone ed è tratto da un componimento poetico in ottava rima cantato dal contadino Luigi Socci, autore dei suoi stessi versi, durante una intervista realizzata da Giovanni Contini Bonacossi per l’Archivio della cultura contadina. L’Archivio, che riunisce le testimonianze di un centinaio di persone che hanno attraversato la crisi del sistema mezzadrile nel comprensorio carmignanese, è consultabile in versione multimediale presso la Biblioteca Comunale Aldo Palazzeschi di Seano oppure on line sul sito web del Comune di Carmignano cliccando qui.
“Levassi di cappello e venir via” è disponibile presso l’Ufficio Cultura del Comune di Carmignano. (Barbara Prosperi)