Domenica 2 dicembre appuntamento nella sala consiliare del palazzo comunale per un convegno che parla di agricoltura sostenibile e in particolare delle api. L’iniziativa fa pare del progetto al centro della convenzione di tre anni che il Comune ha stipulato con Pro Loco, associazione Biodistretto del Montalbano e Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori tipici pratesi. Tutti uniti dal comune scopo di diffondere ed attuare la cultura del biologico.
Si parte appunto dall’ecosistema delle api, indicatori tra l’altro della salubrità dell’ambiente oltre che una risorsa fondamentale per le economie agricole. Le prime ad intervenire nel corso della mattina saranno le autrici del libro “La Rivoluzione delle api – Come salvare l’alimentazione e l’agricoltura nel mondo”, le quali saranno precedute dalla presentazione di Daniela Daniele dell’azienda agricola “Puro Carmignano”. Monica Pelliccia e Adelina Zarlenga, entrambe giornaliste free lance specializzate in tematiche ambientali e sociali, hanno scritto un libro “itinerante”, che spazia dall’Italia all’India fino all’Honduras e raccoglie i racconti di apicoltori, contadini ed esperti che stanno cercando di salvare le api dall’inquinamento prodotto dai pesticidi e dal cambiamento climatico, il quale causa sempre più morie improvvise di alveari. Come spiega infatti l’attivista indiana Vandana Shiva nella prefazione e come proseguono le due autrici, l’impollinazione è ciò che ci consente di mangiare cibi diversi: con il loro lavoro meticoloso infatti le api contribuiscono alla nascita ed alla diffusione delle piante e garantiscono così la biodiversità. Con questo libro, nato dal progetto “Hunger for bees”, le due autrici hanno vinto il premio internazionale ‘Innovation in development reporting’, gestito dal Centro europeo di Giornalismo.
Dopo di loro parlerà Simone Tosi, ricercatore presso l’Università della California (San Diego), il quale porterà i risultati di importanti studi sulle api, sulla loro capacità di volare e di garantirsi il cibo e gli effetti dannosi provocati dai pesticidi. Gli ultimi due interventi saranno a cura di Matteo Cerboneschi della start up Next Genomics e di Stefania Capecchi, nutrizionista. La Next Genomics ha curato negli scorsi mesi il progetto Glifobee che è stato lanciato la scorsa primavera con l’obiettivo di monitorare nel territorio comunale la presenza del glifosato nella vegetazione e nelle acque superficiali, facendo uso delle cosiddette api solitarie che per conformazione sono molto pelose e quindi capaci di caricarsi di sostanze inquinanti. La nutrizionista Stefania Capecchi chiuderà il convegno spiegando il comun denominatore che lega l’alveare al macrobiota: così come le api sono sentinelle della salute dell’ambiente, così il macrobiota è sentinella della salute del corpo.
Al termine della mattina ci sarà spazio anche per il pubblico, che sarà coinvolto nel dibattito. (Valentina Cirri)