Sabato 27 aprile alle ore 16.30 si terrà in sala consiliare in piazza Vittorio Emanuele II a Carmignano la presentazione del libro “Né fascista né soldato. Fiorello Fabbri un partigiano per la libertà”, scritto da Giusy Caminiti insieme allo stesso Fiorello Fabbri. L’evento rientra nel programma pensato dall’amministrazione comunale con la collaborazione del Comitato 11 Giugno di Poggio alla Malva e dell’ANPI – sezione di Carmignano per commemorare la giornata del 25 aprile. Alla presentazione del libro presenzieranno, oltre a Fiorello Fabbri e Giusy Caminiti, il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti e la Presidente provinciale dell’ANPI di Prato Angela Riviello.
In vista della presentazione del libro la redazione della Pro Loco ha avuto il piacere di parlare con l’autrice, Giusy Caminiti, siciliana di origine e scrittrice per passione. Giusy vive a Prato da cinque anni ed insegna lettere e storia all’istituto Paolo Dagomari, grazie alla sua passione ha all’attivo un altro testo destinato a studi universitari “Artale in Cordimarte” incentrato sulla biografia attestata di Giuseppe Artale, autore del primo romanzo moderno che viene invece attribuito ad Alessandro Manzoni. Giusy ci ha raccontato il suo incontro, puramente casuale, con Fiorello Fabbri avvenuto alcuni anni fa nel corso di una conferenza sulla seconda guerra mondiale organizzata presso l’istituto Gramsci – Keynes di Prato e la genesi che ha portato successivamente alla scrittura del libro.
“Ho incontrato Fiorello Fabbri alcuni anni fa, quando insegnavo all’istituto Gramsci – Keynes di Prato, nel corso della presentazione del libro ‘Il babbo disperso in Russia’ a cura di Giorgio Lavorini e del Professor Riccardo Maffei – racconta l’autrice – Al termine della giornata Fiorello, che all’epoca conoscevo solo di vista, mi avvicinò e mi chiese se ero disposta a trascrivere le sue memorie e così decisi di accettare e di portare avanti con lui questa impresa”.
L’inziativa a scuola si trasformò quindi in una collaborazione, basata su tante interviste svolte negli spazi della biblioteca Conte, che ha portato ad un anno e mezzo di distanza alla stesura del libro, pubblicato nel 2018 ed accolto con molto favore dalla casa editrice Eccoci Srl.
“Il lavoro di interviste è stato reiterato nel tempo: i fatti sono stati raccontati più volte e riscontrati tramite una ricerca storica su eventi di storia locale, riscontrati tramite fonti di varia natura – prosegue l’autrice – dalle fotografie storiche e dei bombardamenti, ai nomi delle persone morte o rastrellate, fino ad altre che sono state fornite da parte dello stesso Fiorello oppure dall’ANPI”. Il libro si configura come una memoria privata, molto vicina all’autobiografia, scritta in prima persona e con un linguaggio quotidiano ed immediato. Alle memorie personali che coprono tutto l’arco della vita di Fiorello Fabbri dalle scuole elementari fino al suo impegno sociale dopo la guerra, si aggiungono inoltre fotografie storiche e private ed articoli di giornale.
Il libro racconta la storia di un bambino e poi di un ragazzo, che ha sempre professato i suoi ideali di libertà. Fin da piccolo non aderisce alle manifestazioni fasciste, anche perché il padre Fabbrino è avverso al regime. Poi da ragazzo, dai quindici anni in poi, inizia ad avvicinarsi alla Resistenza: grazie al suo impegno sociale nella Pubblica Assistenza riesce infatti ad evitare i posti di blocco e a rientrare a casa dopo il coprifuoco. Per citare un esempio tra tanti, contribuisce ad aiutare i partigiani nel volantinaggio per lo sciopero organizzato nel mese di marzo 1944 che portò ad un rastrellamento da parte dei Tedeschi.
“Con questo libro Fiorello ha voluto lasciare una testimonianza sociale tangibile, che possa restare nella memoria, per far capire cosa è il fascismo e cosa è l’antifascismo – conclude l’autrice – e per invitare le giovani generazioni a riflettere sul valore della libertà”. (Valentina Cirri)