Lunedì 8 aprile in Sala Consiliare in Piazza Vittorio Emanuele n. 3 alle ore 21.15 verrà messo in scena, ad ingresso gratuito, lo spettacolo “Peppino da Cinisi contro la mafia” presentato dal Comune di Carmignano e dall’Associazione Onlus Progetto Suellen a cura della Compagnia Marionettistica Popolare Siciliana di Angelo Sicilia.
“Peppino da Cinisi contro la mafia” è il quinto episodio di un ciclo di dieci racconti dei cosiddetti “Pupi antimafia” e si inserisce nell’opera dei pupi, che rappresenta il teatro tradizionale meridionale delle marionette, nato in Sicilia ad opera di alcuni marionettisti partenopei nel diciannovesimo secolo con l’obiettivo di raccontare, attraverso i pupi armati di latta e di ottone, le gesta cavalleresche dei personaggi del ciclo carolingio, della storia dei paladini di Francia e dell’Orlando furioso. Questo teatro popolare, che si sviluppa con due scuole e concezioni diverse (palermitana e catanese), raccoglie un numeroso pubblico altrettanto popolare nelle strade e nelle piazze e rappresenta quindi una forma di alfabetizzazione del popolo siciliano fino alla metà del ventesimo secolo, quando l’avvento dei nuovi media, in particolare la televisione ed il cinema, distolgono l’attenzione dal teatro. Tuttavia, l’opera dei pupi continua a sopravvivere soprattutto in Sicilia, dove i pupi, spogliati delle loro armature, continuano a raccontare le storie di altri personaggi, che hanno condotto battaglie e lotte in nome della giustizia sociale. L’opera dei pupi diventa quindi uno strumento di mediazione, con cui il teatro si avvale di un linguaggio semplice e comprensibile anche ai bambini, per trasmettere messaggi di impegno civile e sociale. Nel 2011 è stata inoltre dichiarata da parte dell’Unesco “Patrimonio orale ed immateriale dell’Umanità”.
In questo contesto si inserisce anche il lavoro svolto da Angelo Sicilia, studioso e cultore dell’opera dei pupi, che nel 2001 fonda a Palermo la Compagnia della Marionettistica Popolare Siciliana insieme a Raffaello Longo e a Carmelo G. Cuticchio, puparo di tradizione. Partendo dalle origini dell’opera, la compagnia propone spettacoli del repertorio tradizionale, in particolare la Storia dei paladini di Francia, drammi di Shakespeare oppure farse popolari, principalmente nelle piazze e nelle scuole, ai quali però affianca il ciclo dei “Pupi antimafia”, che unisce la storia dei Fasci siciliani alla lotta dei contadini per la riforma agraria fino ad arrivare alle storie più recenti relative ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Pio La Torre e Padre Pino Puglisi, solo per citarne alcuni.
L’opera incentrata sulla figura da Peppino da Cinisi, riproposta anche a Carmignano, racconta la storia di un ribelle, nato nel 1948 in una famiglia mafiosa, che rompe i rapporti con il padre che lo caccia di casa. Peppino allora inizia una sua attività politica e culturale a Radio Aut, da cui denuncia i mafiosi di Cinisi e Terrasini, per essere poi assassinato all’età di trenta anni nel 1978. Sul palco accanto a lui ci saranno altri due personaggi, Nofriu e Virticchiu, che rappresentano la voce del popolo siciliano e con i quali Peppino interagisce fino a diventare una persona sola. Anche grazie a loro, in questo spettacolo Peppino non muore veramente perché le sue parole e la sua battaglia saranno ricordate per sempre. (Valentina Cirri)