Con la diminuzione dei contagi dovuti al Covid-19 e l’inizio della cosiddetta fase 2, che prevede un graduale ritorno alla normalità, cominciano a ripartire molte attività sul territorio, e tra le tante riaperture si segnala per gli amanti dell’arte quella del Museo Archeologico di Artimino, che dopo quasi tre mesi di chiusura giovedì 28 maggio dischiude nuovamente le sue porte al pubblico. Per l’occasione prende anche il via una mostra dal titolo “All’alba della civiltà etrusca. Testimonianze da Bologna Villanoviana”, che verte sull’esposizione di una serie di corredi funerari, con reperti sia maschili che femminili, provenienti da quattro sepolture della necropoli bolognese di San Vitale, databili tra il IX e l’VIII secolo a.C.
La mostra è curata dall’archeologa Maria Grazia Bettini, direttrice del museo di Artimino, e realizzata in collaborazione con il Museo Civico Archeologico di Bologna, che ha messo a disposizione gli oggetti esposti nell’ambito degli scambi legati alla grande rassegna intitolata “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”, attualmente in corso nel capoluogo emiliano, dove sono ospitati alcuni reperti in prestito dalla Tomba del guerriero di Prato Rosello normalmente visibili nella collezione permanente di Artimino.
Considerato lo stato di emergenza sanitaria ancora in atto, gli ingressi al museo sono però contingentati ed è fatto obbligo ai visitatori (a cui verrà rilevata la temperatura all’ingresso con un termoscanner) di accedervi soltanto se muniti di mascherine e possibilmente anche di guanti (in caso contrario saranno messi a disposizione del pubblico degli appositi gel per sanificare le mani) e di rispettare le distanze di sicurezza. Sono al momento sospese sia le attività didattiche che le visite guidate, così come non è possibile avvalersi delle audioguide ed utilizzare la postazione multimediale interattiva.
Il Museo Archeologico Francesco Nicosia di Artimino è aperto il lunedì, il giovedì e il venerdì dalle 9.30 alle 13.30, il sabato, la domenica e i festivi dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18. Per ulteriori informazioni è possibile chiamare lo 055.8718124 o scrivere a comunicazione.toscana@coopculture.it. (Barbara Prosperi)