“A Berceto come a Marzabotto la ferocia fascista colpì affetti e cuori per dividere gli Italiani che nella Resistenza, contadini, operai, intellettuali combattevano per la libertà”. Così recita l’iscrizione posta sulla facciata di una casa colonica nella piccola frazione della Val di Sieve nel comune di Rufina, dove undici civili persero la vita per mano nazifascista il 17 aprile 1944.Anche a Carmignano, nel borgo medievale di Artimino, altri cinque cittadini (Nella Nepi, Vincenzo Del Conte, Olinto Fontani, Samuele Nepi e Zelinda Nesti) furono fucilati dai nazisti mesi più tardi, il 6 agosto 1944. L’episodio viene commemorato ogni anno, con un filo rosso stavolta ad unire le due stragi: quella di Berceto e quella di Artimino. Alla consueta deposizione della corona di alloro al cippo dei cinque martiri da parte delle autorità, dell’Anpi Carmignano e del Comitato 11 Giugno Poggio alla Malva seguirà infatti lo spettacolo “Il sogno di Lazzaro”, messo in scena giovedì 6 agosto alle 21.30 in Piazza San Carlo dall’associazione culturale aretina “La Carovana della Memoria” per la scrittura e la regia di Moreno Betti. La piece teatrale racconta quello che successe a Berceto e parla anche di Mauro Chiti, partigiano carmignanese ucciso alla Rufina
“L’associazione “La Carovana della memoria” è nata nel 2016 con lo scopo di recuperare e preservare la memoria storica e civile di fatti avvenuti nel passato che continuano ad avere dignità nel presente – racconta Anna Vigetti – e finora ci siamo concentrati sul territorio di Firenze, Arezzo, Pistoia e Prato”. Ad oggi ha curato diversi progetti locali, portando alla luce la vera storia di Nada Giorgi (nota come la ragazza di Bube) ne “Il giorno di Nada”, andato in scena sempre ad Artimino nel 2018, e poi raccontando la vita di Nadia Parri, partigiana e prima sindaca del dopoguerra in collaborazione con il Comune e l’Anpi di Cerreto Guidi.
“Il sogno di Lazzaro – prosegue la Vigetti – nasce da una passeggiata sul sentiero della memoria che porta a Berceto e dalla testimonianza di Vera Vangelisti, che ha portato avanti le memorie del padre Lazzaro, un uomo che ha attraversato il periodo storico del colonialismo, del ventennio fascista e della seconda guerra mondiale”. Lo spettacolo dunque è un racconto civile in musica e in prosa e si basa sulla ricerca storica condotta a Rufina e nella sezione stragi degli archivi della Regione Toscana.
Al suo interno troviamo due racconti, uniti in un amaro e comune destino: quello di Lazzaro Vangelisti appunto, superstite della strage di Berceto, e quello di Mauro Chiti, il giovane partigiano carmignanese che perse la vita nella stessa strage insieme a Guglielmo Tesi “Teotiste” il 17 aprile 1944. I due giovani facevano parte di un gruppo comandato da Pietrino Corsinovi e legato alla formazione di Lanciotto Ballerini e furono fucilati nel corso dell’agguato teso al casolare di Vangelisti, che aveva offerto ospitalità ai partigiani per la notte. Oltre al Chiti e al Tesi furono fucilati altri nove civili, considerati complici dei partigiani, tra cui la moglie e le quattro figlie di Vangelisti ed alcuni vicini. “Per l’occasione – conclude Vigetti – è stato rivisto il copione dello spettacolo con l’inserimento di una canzone inedita dedicata alla memoria di Mauro Chiti”.
In scena ci saranno quattro musicisti e due attori: Moreno Ciandri (arrangiamenti), Anna Vigetti, Alessandro Bruno, Gianni Cabras (autore del brano inedito), Moreno Betti (nel ruolo di Lazzaro Vangelisti), Antonella Ganino (nel doppio ruolo della madre di Mauro Chiti e di Vera Vangelisti). La regia audio e luci sarà seguita da Federico Melucci. L’ingresso allo spettacolo è gratuito e non occorre prenotare. I posti a sedere saranno tuttavia contingentati nel rispetto delle misure anti Covid. (Valentina Cirri)