La Misericordia di Carmignano, il Circolo Arci 11 Giugno di Carmignano e la parrocchia di San Michele a Carmignano organizzano per sabato 15 agosto il tradizionale pranzo al sacco di Ferragosto a Pietramarina, una delle località più suggestive del territorio, per la bellezza, la ricchezza e la varietà del patrimonio naturalistico che caratterizza il posto, dove predominano lecci secolari ed agrifogli, e per la presenza di importanti testimonianze archeologiche di epoca etrusca, risalenti al VII secolo a.C., quando il sito era probabilmente una fortificazione militare che consentiva e consente tuttora, quando il cielo è limpido e l’aria è tersa, di spingere lo sguardo fino al Mar Tirreno (da qui l’origine del nome di Pietramarina).
Situato a 585 metri di altitudine sul punto più alto del Montalbano carmignanese, a breve distanza dall’abbazia romanica di San Giusto immersa nel bosco del Pinone, il luogo è famoso soprattutto per il cosiddetto Masso del diavolo, un grosso blocco di pietra che è stato supposto venisse utilizzato come altare sopra il quale effettuare dei riti sacri e compiere forse dei sacrifici, come hanno sempre suggerito all’immaginazione delle generazioni che si sono succedute nel tempo i gradini scolpiti nella roccia e la scanalatura scavata alla sua sommità, che si riteneva servisse a far defluire il sangue delle presunte vittime offerte in olocausto.
Proprio in prossimità del masso alle ore 11 don Elia Matija, parroco di Carmignano, officerà la santa messa dedicata all’Assunzione di Maria, e a seguire sarà consumato il pranzo al sacco, al termine del quale verrà offerto a tutti i partecipanti cocomero a volontà. Per raggiungere il luogo del ritrovo sarà possibile spingersi con le auto fino alla torre della Telecom, lungo la strada dunque che si inerpica verso Pietramarina. Inoltre per chi vorrà ci sarà la possibilità di usufruire di un servizio di trasporto attraverso i pulmini messi a disposizione dalla Misericordia, per il quale è però necessario prenotarsi presso il Circolo 11 Giugno di piazza Vittorio Emanuele II (tel. 055.8712274). (Barbara Prosperi)
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