Era il 5 dicembre, in piena pandemia, quando la casa studio di Quinto Martini, nello stesso paese che ospita il parco che dal 1988 porta il suo nome, veniva inaugurata al pubblico, con lo scopo di trasformare una casa museo in un luogo pubblico e permettere a chiunque di fruire dell’arte, sculture e pitture, del maestro di Seano, conosciuto più all’estero che in Italia, tanto che all’Ermitage di San Pietroburgo gli è stata dedicata una esposizione permanente come esponente dell’arte del Novecento italiano.
In attesa che la casa studio diventi pienamente fruibile da tutti, sabato 12 giugno alle ore 17 avrà luogo la presentazione del catalogo dedicato alla figura, all’opera e all’abitazione dell’artista, nella suggestiva cornice del Parco Museo di Seano. Il volume, impreziosito da un saggio di Giorgio Bonsanti, storico dell’arte che ha ricoperto importanti incarichi istituzionali a livello sia italiano che europeo, e dalle immagini di Aurelio Amendola, fotografo rinomato per i suoi lavori in ambito artistico (per le fotografie alle statue dei Rinascimento italiano e agli artisti del Novecento, tra cui De Chirico, Pomodoro, Schifano e Warhol, solo per citarne alcuni), si concentra in maniera particolare sulla descrizione della casa studio, mettendone in luce alcuni aspetti che possono sfuggire allo sguardo dello spettatore occasionale.
Il catalogo è edito da Magonza e realizzato dal Comune di Carmignano con la collaborazione dell’Associazione Parco Museo Quinto Martini. Il volume riprende un filo narrativo interrotto, entrando in quelle stanze in cui Quinto Martini ha lavorato ed abitato e in cui si percepisce ancora la silenziosa presenza dell’artista e dell’uomo. Il maestro stesso scriveva: “Spesso mi accade di pensare alla mole del lavoro che ho fatto e che ho nelle mie stanze. Tutto quello che ho è il mio diario, forse il vero diario della mia vita”.
Bonsanti medesimo riferisce nella sua dissertazione questa sensazione di presenza assenza, come se l’artista volesse entrare all’improvviso nella sua casa, come se avesse voluto lasciare dei segni della sua presenza (il cappello all’attaccapanni oppure il letto), facendo quindi sentire gli ospiti a proprio agio e come persone gradite. Le fotografie di Aurelio Amendola impreziosiscono il lavoro e restituiscono, attraverso giochi di luce ed ombra e chiaroscuri, l’immagine di un luogo intimo ed antico, ancora emozionante, in cui le opere dialogano tra loro.
La presentazione del catalogo avverrà alla presenza del sindaco del Comune di Carmignano Edoardo Prestanti, dell’assessore alla cultura Stella Spinelli, del professor Giorgio Bonsanti e del maestro Aurelio Amendola. La cittadinanza è invitata a partecipare. Per ulteriori informazioni è possibile chiamare i numeri 055.8750250 e 338.1344612.
In vista della presentazione del catalogo è stata realizzata un’intervista a Giorgio Bonsanti (storico d’arte), Mariadata Mazzoni (resturatrice d’arte) e Aurelio Amendola (fotografo) disponibile a questo link. (Valentina Cirri – Barbara Prosperi)