Dopo quello dedicato a Giovanni Iannelli, realizzato a Carmignano nella scorsa primavera da Edoardo Buccianti, in arte Gnob, ed inaugurato con una cerimonia pubblica molto partecipata il 5 giugno, il comune di Carmignano si arricchisce di un nuovo murale, eseguito questa volta nella frazione di Seano, e più precisamente su una delle pareti esterne della scuola primaria Quinto Martini. L’opera, firmata da Piero Mazzoni, già autore del dipinto dedicato l’anno scorso a Sacko Soumaila, rappresenta un bambino accovacciato nel cratere formato dall’esplosione di una bomba, davanti ad un edificio che reca i segni di un conflitto armato, attorniato da una serie di biglietti che riportano i nomi di stati o zone del mondo, in cui i diritti dell’infanzia sono ancora oggi violati a causa di eventi bellici di varia natura.
Il murale, che misura 5 metri di altezza per 4 di larghezza, è stato significativamente dipinto in un luogo che ospita tanti bambini e dove transitano anche tanti adulti, con la speranza che possa servire a far riflettere la cittadinanza su un tema tanto importante come quello che lega infanzia e guerra. Il progetto durante l’ultima primavera è stato proposto da Mazzoni all’assessorato alla cultura del Comune di Carmignano, che lo ha accolto in maniera favorevole, assegnando all’artista uno dei luoghi pubblici più importanti per la vita di una comunità, e cioè uno degli edifici scolastici presenti sul territorio. “Sarebbe bello in futuro poter cancellare i nomi dei vari paesi – è l’auspicio che ha espresso Piero Mazzoni in occasione della presentazione del suo lavoro –: significherebbe che le guerre sono finite e i diritti dei bambini ripristinati”.
“Oltre a commemorare i conflitti del passato che tutti conosciamo, è fondamentale porre l’attenzione sui conflitti ancora in atto – ha dichiarato l’assessore alla cultura del Comune di Carmignano, Stella Spinelli –. Lo stretto legame fra le guerre e la negazione dei diritti dell’infanzia è un punto sul quale vogliamo porre l’attenzione e ci auguriamo che questo murale diventi un luogo vissuto dagli studenti della scuola, per accompagnare i ragazzi ad una presa di consapevolezza”. “L’amministrazione pubblica non può limitarsi a costruire cose materiali – ha aggiunto il primo cittadino, Edoardo Prestanti –, ma deve anche costruire consapevolezza. Il bambino del murale, che sta nel cratere di una bomba, ci dice che i bambini sono le prime vittime delle guerre. Quest’opera ci fa interrogare sul perché delle guerre, su come il sistema economico mondiale che crea ingiustizie e ineguaglianze crea anche guerra, e ci dovrebbe spronare a combattere le ingiustizie a partire dal nostro territorio”. (Barbara Prosperi)