Trepidano i carmignanesi impegnati in piazza e dietro le quinte, chi sfilerà o ballerà e chi da settimane tira la notte lunga a ultimare carri o cucire vestiti. Ma non vedono l’ora anche gli spettatori, i tanti che ogni anno tra settembre ed ottobre affollano il centro di Carmignano per assistere, con stupore e meraviglia, ad uno spettacolo che mai ti aspetteresti, ricco di magia e suggestione, con quattro rioni in gara che si sfidano a colpi di teatro in strada.
Finalmente, dopo due anni di pandemia che aveva costretto a cancellare l’evento, sarà di nuovo San Michele nel capoluogo del più grande dei due comuni medicei: la prima sera doveva essere il 29 settembre. La pioggia ha costretto gli organizzatori a rinviare tutto. Quindi si scenderà in piazza il 1, 2 e 3 ottobre: sabato, domenica e lunedì, mezzora a contrada tra carri che diventano autentiche macchine sceniche, centinaia di attori e figuranti e racconti che pescano nella memoria e nella storia del paese, epici o minimalisti, ognuno con un messaggio universale.
E’ qualcosa di magico (e unico) quello che anima a fine settembre – con la coda che si trascina a volte fino ad inizio ottobre – il paese di Carmignano: storie che si srotolano su un palcoscenico naturale a cielo aperto seguiti da una sfida all’ultimo metro nel palio dei ciuchi, su due giri di due piazze ed una via con cambio a metà dei ronzini, sorteggiati. Un esempio di teatro popolare e corale, ma che lascia sempre di stucco per la perfezione. Una festa, organizzata da cittadini riuniti in comitato, con il patrocinio e il contributo del Comune e della Regione e il patrocinio della Provincia, che divide nelle tre sere (tra opposte fazioni) ma che crea comunità per tutto un anno, perché le sfilate si iniziano a preparare con parecchi mesi di anticipo. Una festa che sopravvive con questa formula, più o meno immutata, dal 1932, ripresa nel 1980 dopo alcuni anni di interruzione e capace di contagiare nello stesso modo vecchi e nuovi carmignanesi, grandi e piccini.
Vince chi raccoglie i maggiori consensi tra i giurati: cinque a sera, esperti ed addetti ai lavori reclutati fuori Carmignano e la cui identità viene svelata solo a festa conclusa.
Segretezza e bocche cucite, anche per strategia, sono il sale della competizione. Delle sfilate, fin alla vigilia, si conoscono infatti solo i titoli e pochi indizi. Tutti i veli cadono la prima sera. Il rione celeste, vittorioso nell’ultima edizione disputata nel 2019, porterà in piazza “Uno nove quattro quattro”, il rione Bianco “Un tenue filo di luce”, i verdi “Ali di polvere” e i gialli “Come lacrime nella pioggia”.
Per entrare alla festa ed assistere allo spettacolo si pagano 8 euro: gratis i bambini fino a dodici anni, i disabili con un accompagnatore e i residenti nell’area della festa. Per godere lo spettacolo ci si distribuisce attorno alla centralissima piazza Vittorio Emanuele II, il più vicino possibile alle transenne. Due maxischermi corrono in aiuto a chi non è riuscito a guadagnare la posizione migliore. Per sedere in uno dei seicento posti in tribuna vanno aggiunti altri 15 euro, mentre ai portatori di handicap sarò riservato uno spazio al centro della piazza, vicino alla fontana.
Sono cinque i varchi di ingresso: in via Pucci e Verdini, in via del Ceppo, in piazza Niccolini, in via Modesti e in via Novelli, da cui si potrà anche uscire. Solo uscita invece da via Bicchi, via Tempesti, via dell’Arte e via Ser Lapo Mazzei. Si parcheggia fuori dal paese: bus navette faranno la spola dalla Serra e da Seano (con partenza vicino al Parco Museo Quinto Martini).
Nello spazio della festa ci saranno anche stand gastronomici, dove – novità di questa edizione – si pagherà con i ‘ciuchini’, speciale ‘moneta’ dell’evento che si acquista alle casse centrali. (wf)