Martedì 13 giugno alle 17, nello storico Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, si parlerà di Quinto Martini, attraverso la presentazione di due volumi che lo riguardano: il catalogo “Quinto Martini. Fotografie”, che oltre agli scatti del celebre fotografo Aurelio Amendola contiene anche un saggio dello storico dell’arte Giorgio Bonsanti, e la “Guida della Casa Studio” dell’artista, curata dalla restauratrice Maria Donata Mazzoni, prima direttrice del museo diffuso dedicato allo scultore e pittore seanese. Per l’occasione saranno presenti Giorgio Bonsanti, Marco Fagioli e Maria Donata Mazzoni, i cui interventi saranno preceduti dai saluti di Michele Rossi, direttore del Gabinetto Vieusseux, e dall’introduzione di Edoardo Prestanti, sindaco del Comune di Carmignano, e Lucia Minunno, attuale direttrice del Museo Diffuso Quinto Martini di Seano. L’iniziativa, organizzata dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze in collaborazione con l’Associazione Parco Museo Quinto Martini di Seano e promossa dal Comune di Carmignano, avrà luogo nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi ed è aperta a tutti e gratuita.
Il Gabinetto Vieusseux è una delle più importanti istituzioni culturali del capoluogo toscano. Fondato nel 1819 da Giovan Pietro Vieusseux, banchiere, mercante ed editore protestante originario di Ginevra, ebbe la sua prima sede in Palazzo Buondelmonti, in piazza Santa Trinita, e inizialmente ricoprì la funzione di centro di lettura dove gli abbonati potevano accedere a pubblicazioni provenienti da tutta Europa. Nel 1822 assunse il carattere specifico di biblioteca con servizio di prestito e diventò un ritrovo per diversi esponenti del mondo culturale. Favorendo la conversazione e lo scambio di idee sia letterarie che politiche, si configurò rapidamente come uno dei principali punti di riferimento del nascente movimento risorgimentale. Nel corso del XIX secolo divenne poi un importante luogo di incontro tra la cultura italiana e quella europea, come testimonia la presenza degli illustri visitatori che lo frequentavano durante i loro soggiorni fiorentini. Fra i tanti famosi lettori ed abbonati dei due secoli passati vi furono Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Heinrich Heine, Hector Berlioz, Stendhal, Arthur Schopenhauer, Fëdor Dostoevskij, David H. Lawrence, André Gide, Mark Twain, Émile Zola, Rudyard Kipling, Isadora Duncan.
Nel 1921 venne acquisito dal Comune di Firenze, nel 1923 fu trasferito nella ex chiesa di Santa Maria Sopra Porta, attigua al Palagio di Parte Guelfa, e nel 1940 venne ospitato a Palazzo Strozzi, dove si trova tuttora. Nel 1941 ne assunse la direzione lo scrittore Alessandro Bonsanti, che vi creò tre nuovi dipartimenti: il Laboratorio per i libri danneggiati dall’alluvione di Firenze del 1966, il Centro Romantico, specializzato in studi sul Romanticismo e – più in generale – sulla società europea del XIX secolo, e l’Archivio Contemporaneo. Intitolato oggi al suo fondatore, quest’ultimo raccoglie manoscritti, carteggi e biblioteche private donate da personalità di spicco della cultura del Novecento. Tra questi fondi si ricordano quelli di Carlo Betocchi, Emilio Cecchi, Giacomo Debenedetti, Eduardo De Filippo, Giuseppe De Robertis, Mario Luzi, Giuseppe Montanelli, Ugo Ojetti, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti. Antico e profondo fra gli altri il legame tra il Gabinetto Vieusseux e Quinto Martini, che proprio nel prestigioso istituto fiorentino nel 1988 presentò il progetto del Parco Museo che gli è stato dedicato dal Comune di Carmignano. (Barbara Prosperi)