Dopo la tela con il busto di Sant’Orsola, riconsegnata nelle mani di don Elia Matija nel gennaio dello scorso anno, tornano a casa altre due opere di proprietà della chiesa di Carmignano, trafugate fra il 25 e il 26 aprile del 1979. Quella notte infatti scomparvero dal complesso parrocchiale dei Santi Michele e Francesco quattro dipinti e diversi arredi liturgici, tra i quali figurano le due piccole statue portavaso recuperate dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze. I manufatti sono stati identificati confrontando le fotografie pubblicate sul catalogo di una nota casa d’aste, che li ha battuti nel 2021, con quelle contenute nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dall’Arma dei Carabinieri. Le prime indagini hanno già permesso di ripercorrere i movimenti dei due “mori”, acquistati in prima battuta da un collezionista toscano, successivamente venduti dalla nipote di quest’ultimo e infine rintracciati a Venezia nella casa di un collezionista residente a Milano. Nella ricostruzione dei vari passaggi è stata riconosciuta la buona fede dei soggetti coinvolti, del tutto estranei al furto delle sculture.
L’attività investigativa è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, che ha disposto il sequestro e la restituzione della coppia di statue, risalenti al XVIII secolo e realizzate in legno intagliato, dorato e laccato. Si va così lentamente ricomponendo il gruppo di opere sottratte alla parrocchia di Carmignano quarantacinque anni fa, la cui sparizione fu prontamente denunciata dal proposto dell’epoca, don Aldo Magnarelli, in carica dal 1974 al 2000. Per il buon esito delle indagini si è ancora una volta rivelato fondamentale il lavoro di catalogazione e censimento delle immagini dei beni culturali scomparsi che fanno parte del database del Ministero della Cultura, gestito dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Si tratta della banca dati più vasta del mondo in questo settore, che comprende oltre 1 milione e 300mila file relativi ad oggetti d’arte di cui negli anni si sono perse le tracce. Tangibile la soddisfazione di Don Elia Matija, alla guida della propositura di Carmignano dal 2018, che ha rinnovato la sua gratitudine all’Arma dei Carabinieri per il prezioso lavoro svolto. (Barbara Prosperi)