Dopo la prima notte di festa ripensi ai costumi che si srotolano e diventano affreschi, sculture ed essi stessi scenografia, assieme ai grandi carri che sembrano usciti dalla penna di architetti o il pennello di un’artista e i volti carichi di espressione dei rionali, attori anche loro per soli tre giorni l’anno eppure perfetti, capaci di trascinare il pubblico in un grande racconto illustrato, che pesca ora nella storia e nella poesia, che strizza a volte l’occhio ai musical e fa leva su sogni e emozioni, per raccontare ogni anno un angolo di Toscana.
Non è un palio come gli altri quello che a Carmignano, sulle colline medicee di Prato, va in scena alla fine di settembre: il 28, 29 e 30 quest’anno. Anche qui alla fine di ogni giorno si corre una corsa, in groppa a simpatici ciuchi allenati per questo ma pur sempre imprevedibili: due giri di due piazze ed una via (e non più quattro) dall’anno scorso, con cambio dei ronzini a metà. Senza frustino, speroni o percosse, naturalmente. Ma il cuore della gara tra le quattro contrade del capoluogo e le due frazioni più vicine e la nota che più contraddistingue la festa di San Michele è
un’altra: è il teatro di piazza e in strada di cui quasi mille persone ogni anno, dietro e davanti le quinte, sono protagoniste, poco conosciuto in fondo oltre i confini comunali nonostante la festa sia nata ottanta anni fa, ma autentico e capace di lasciare senza fiato. Uno spettacolo che non ti aspetti. Una festa corale e magica, dove si sfila da pochi mesi (in braccia alle mamme) fino a novant’anni, dove i nonni passano il testimone ai nipoti ma che nel tempo è cresciuta ed ha saputo rinnovarsi, senza perdere quel pizzico di campanilismo e goliardia che ne è il sale. Una festa e quattro sfilate di mezzora, – una per rione, diverse tra loro e diverse ogni anno, preparate in lunghi mesi e giudicate da quindici esperti non di Carmignano – dove ognuno alla fine diventa un po’ esso stesso poesia.
Più di tante parole, vale la pena assistervi. Per entrare si pagano 5 euro e da 8 a 12 vanno aggiunti se si vuol sedere su uno dei seicento posti in tribuna. Si parcheggia alla Serra o Seano, da dove funziona un bus navetta gratuito. Info: www.festadisanmichele.it, ma anche su twitter, facebook e you tube.
Venerdì e sabato la festa inizia alle 21.30, la domenica alle 16.30. Una gita fuori porta per visitare magari pure il museo della vite e del vino o la Rocca medievale. All’ufficio informazioni turistiche (tel. 055.8712468) vi aspettano per darvi utili consigli.
Il 21 settembre sarà invece inagurata in sala consiliare una mostra su Arrigo Rigoli a cento anni dalla nascita: un carmignanese illustre, tra gli artefici della festa negli anni Trenta. La mostra è organizzata dal gruppo “Il campano”. (w.f.)
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