Due storie. L’avviata commercialista cinquantunenne Maria Lucetta Russotto, fin da piccola lettrice mai sazia, autrice pluripremiata ed ora anche editrice, che ha scritto un romanzo giallo. Anzi più di uno. E la casa di produzione – la Lotus Production de “Gli immaturi”, il film con Raoul Bova, Ambra Angiolini, Ricky Memphis e tanti altri – che ha deciso di fare del giallo, “Carte da decifrare”, primo di cinque col medesimo protagonista, una fiction per la tv da girare a Carmignano e trasmettere su network nazionali. Due storie che si intrecciano, con il Comune che offre luoghi, mensa, logistica ed operai e incrocia le dita perché tutto possa andare a buon fine. “Sarebbe davvero un bello spot per Carmignano” ammette l’assessore al turismo, Fabrizio Buricchi. Lo dimostrano altre celebri fiction acchiappaturisti, da “Don Matteo”, prima Gubbio e ora Spoleto, a “Carabinieri”, da “A un passo dal cielo” in Alto Adige al Montalbano di Camilleri in Sicilia fino a “A Dio ci aiuti” a Modena. Il sogno sarebbe che il film diventasse una serie, sperando poi in altre produzioni.
E sarebbe davvero un colpaccio, dopo che di un altro film annunciato nel 2011 (produzione e bacino di diffusione decisamente più locale) – “Felici e Contenti” che vedeva come protagonista il comico grossetano Andrea Muzzi – si sono oramai perse le tracce.
Di riprese imminenti della fiction sul maresciallo Garufo ancora non si parla. La produzione, con autrice e Comune, sta cercando sponsor. Partner la “Tommaso2013” di Prato. “Lavoriamo per il prossimo anno” confida Marco Belardi della Lotus . Di più non aggiunge, scaramantico. La sceneggiatura è ancora da completare e sui nomi dei protagonisti non si sbilancia: per le comparse ci sarà una selezione sul posto. Ma il progetto è avviato: 8-15 settimane di lavorazione e qualche ripresa anche a Prato, troupe di 70-80 persone e qualcun’altro reclutato sul posto. E forse tra qualche mese potrebbe anche iniziare il casting.
La scelta di girare a Carmignano è venuta naturale. “Il romanzo è ambientato dove abito, anche se il nome nel libro è un’altro: Campisalti” racconta Rusotto. Una scelta per allontanare possibili querele, perchè nel mischiare fantasia e realtà il rischio è che qualcuno comunque si riconosca. Ma al di là del nome – nel comune un toponimo Campisalti c’è – basta sfogliare poche pagine per ritrovare scorci e atmosfere di Carmignano, le vie con i cipressi, Villa Bois che assomiglia molto a Villa Rasponi, e perfino il carattere degli abitanti. Una provincia italiana come tante: e formula dunque potenzialmente vincente, come sottolineano alla società di produzione. Anche il nome Garufo ricorda, per assonanza, quello di un ex maresciallo di Carmignano. Ma è un caso. “Mi sono ispirata a mio padre, che ha prestato servizio nella Guardia di Finanza – spiega Russotto – La mia famiglia è di origine siciliana. Garufo era il soprannome della genia del babbo, in un paese dove c’erano tanti rami di Russotto e nessuno imparentato”. Cirvò, nel romanzo il cognome dell’appuntato, era la genia della madre.
La trama? Tutto parte da lettere anonime che sconvolgono la vita delle famiglie più note del paese. Poi la storia si complica . “Una cosa nasce banale, poi, pian piano, smette di essere tale” ripete il maresciallo. E dal delitto d’onore si passa al riciclaggio di denaro sporco. Per il finale leggete il libro. (w.f.)