Una statua della Madonna venerata per secoli, ritrovata in modo fortuito durante lo scasso di una vigna e miracolosamente salvatasi da un grosso e terribile incendio che nel 1885 avvolse tutta la chiesa castello. Una processione, costumi storici per centocinquanta figuranti e un carro d’altri tempi trainato da cavalli. Sono gli ingredienti della Festa Grossa, la festa che ogni cinque anni anima il borgo di Bacchereto e che per nove giorni riempirà di eventi il paese dal 9 al 17 maggio 2015 durante la settimana dell’Ascensione. Religione, fede e folclore, non senza cene e mercatini artigianali, musica in piazza, spettacoli teatrali, una rassegna di cori e gli immancabili fuochi di artificio.
Leggi qui il programma dettagliato
Da mesi a Bacchereto sono al lavoro: un gruppo di una quindicina di instancabili guidati da Marta Coppini, che cercano fondi, hanno pensato al programma e sistemano carro, addobbi e costumi, preparati nei minimi dettagli con la collaborazione delle donne del paese. Con l’evento clou l’ultimo giorno, quando la statua della Madonna sarà portata alle 17 del pomeriggio per le vie del paese per ammirarla o rivolgerle una preghiera.
Bacchereto non è nuovo a sagre e feste di paese, tutte frutto di volontariato. Una frazione che non risparmia certo le energie. Ma la Festa Grossa è un appuntamento particolarmente sentito.
La statua della Madonna della Pietà, che ne è protagonista ed è esposta all’interno della chiesa arroccata sopra il borgo in quello che era un antico castello, venne trovata da un baccheretano mentre era intento a realizzare una vigna attorno alle
millenarie mura che cingono la pieve. “In un’edicola di mattoni – raccontano -, rinvenuta sotto terra durante il proseguimento dei lavori, trovò miracolosamente intatta una statua con in grembo il Cristo morto, deposto dalla croce. E subito i paesani dell’epoca si adoperarono per esporla sull’altare affinché venisse venerata e pregata”
La prima menzione della statua risale al 1628, ma incerta è l’epoca della sua realizzazione visti i tanti rimaneggiamenti che si sono succeduti nel tempo. La Festa Grossa inizia invece per certo nel 1920: fu proclamata dopo la grave epidemia dell’influenza ‘spagnola’, di cui la popolazione di Bacchereto non subì gravi conseguenze. Fu una sorta di tributo di riconoscenza e da allora solo nel 1945, a causa della guerra, la festa non è stata celebrata, ‘recuperata’ nel 1947.
Alla Madonna ci si rivolgeva infatti in caso di malattia oppure durante pestilenze e terremoti, come nel 1815, 1853 e 1895. Un culto particolarmente diffuso negli anni Quaranta e Cinquanta. “Quando qualcuno era malato – raccontano ancora in paese – il panno celeste che ricopriva normalmente la statua veniva rimosso e questa rimaneva scoperta per permettere agli abitanti di pregare per la guarigione”.
Nel 1885 la chiesa andò in fiamme, colpa delle tante candele accese, e la statua andò in pezzi e subì danni. La risistemazione successiva fu anche un po’ approssimativa. A cercare di riportare all’aspetto originario l’opera ci ha pensato il Comitato promotore della Festa Grossa nel 2007, commissionando un accurato restauro. Non resta che ammirarla di nuovo, a metà maggio. (wf)