E’ uno dei luoghi più suggestivi del territorio, dal quale è possibile ammirare uno spettacolare panorama sulla piana pratese e fiorentina, spaziando con lo sguardo dalla collina di Montalbiolo a quella di Artimino, dai rilievi della Calvana alla cupola del Brunelleschi, e da sabato 9 aprile 2016 questo straordinario belvedere che costeggia le antiche mura della Rocca di Carmignano è ufficialmente intitolato all’artista Arrigo Rigoli, che nel corso della propria esistenza ha offerto un contributo di rilevante spessore alla vita culturale del paese.
Rigoli è stato un pittore di notevole talento, che ha amato profondamente e ritratto fino alla fine dei suoi giorni il paesaggio carmignanese, immortalandolo con grande freschezza esecutiva in magistrali composizioni condotte con sapiente tecnica in campo sia grafico che pittorico. Ma il suo affetto per il paese lo ha spinto anche ad occuparsi di storia locale, a ricoprire l’incarico di presidente della Filarmonica Giuseppe Verdi, a fondare l’Associazione Turistica Pro Loco, ad impegnarsi anche nella politica. Il suo più grande merito è stato probabilmente quello di aver dato vita nel lontano 1932 alla Festa di San Michele, manifestazione folkloristica nata in onore del santo patrono, che ancora oggi all’inizio di ogni autunno anima il Comune mediceo e vi richiama migliaia di entusiastici spettatori con il suo teatro in strada.
Nonostante il valore e l’importanza del suo operato, da molti anni la figura di Arrigo Rigoli era però caduta nell’oblio. La sua riscoperta ha avuto inizio nel 2012 grazie al Gruppo d’Incontri Il Campano, che in quell’anno ha organizzato una mostra retrospettiva per commemorare il centenario della nascita dell’artista, inserendo non a caso l’iniziativa nel programma delle celebrazioni della Festa di San Michele. Proprio in tale occasione il gruppo culturale ha avanzato al sindaco di Carmignano la richiesta – prontamente accolta – di intitolare al Rigoli il belvedere posto a levante della Rocca, come riconoscimento delle attività svolte in campo artistico e culturale.
Dopo qualche rinvio, la cerimonia inaugurale si è svolta alla presenza del sindaco Doriano Cirri e degli assessori Fabrizio Buricchi ed Elisa Drovandi, dei componenti del Gruppo d’Incontri Il Campano, dei parenti del pittore – visibilmente emozionate la sorella Faustina e le nipoti Maria Rodighiero e Cecilia, Lina e Benedetta Rigoli – e di numerosi concittadini, che dopo lo scoprimento delle due targhe affisse agli estremi del percorso pedonale si sono trasferiti a Montalbiolo, presso Villa La Torre, dove i familiari dell’artista hanno aperto al pubblico il suo studio ed offerto un rinfresco a tutti i partecipanti. Come ulteriore omaggio ad Arrigo Rigoli, che è stato un eccellente disegnatore, è stata realizzata e distribuita alle persone presenti una piccola pubblicazione che raccoglie una selezione dei suoi numerosissimi schizzi ed alcuni testi critici. (Barbara Prosperi)