Trecentocinquanta quadri e ottocentocinquantadue sculture realizzate da Quinto Martini apparterranno d’ora in poi al Comune di Carmignano. Un dono che si somma alla casa studio a Seano dell’artista e al Parco Museo all’ingresso del paese, patrimonio con le sue trentasei fusioni in bronzo, dal 1988, dell’intera comunità. Teresa Bigazzi, moglie di Luciano (figlio dell’artista), ha ceduto la piena ed esclusiva proprietà delle oltre mille e duecento opere. La donazione è stata celebrata con una cerimonia ufficiale in sala consiliare, durante la quale il notaio di Firenze Francesco Monasta ha letto l’atto.
“Si tratta di una grande eredità familiare e culturale da conservare e ulteriormente da valorizzare che lascio ai miei successori – ha commentato il sindaco Doriano Cirri -: un punto fermo, dopo l’acquisto della casa studio, che conclude anche i miei dieci anni da primo cittadino”. Un evento importante, per la famiglia Martini e la storia di Carmignano.
Alla cerimonia che si è svolta sabato 30 aprile 2016 hanno partecipato assieme all’erede Teresa Bigazzi, anche il critico d’arte Marco Fagioli, il professore Tomaso Montanari e Antonio Di Tommaso, allievo ed amico di Quinto Martini. Il passaggio di proprietà è stato simbolicamente riassunto con la consegna di un quadro del cosiddetto periodo martiniano delle ombre, realizzato dopo una degenza ospedaliera successiva ad un’operazione agli occhi. Quinto non aveva infatti mai smesso di dedicarsi all’arte, neppure durante la malattia, indagando il gioco tra luce ed ombra e raffigurando con effetto sfocato le infermiere vestite di bianco che lavoravano nell’ospedale. Tra i documenti ufficiali che corredano l’atto di donazione rientrano l’elenco delle opere e il loro computo metrico con l’obiettivo di rendere fruibile la casa studio. Inoltre la famiglia Martini-Bigazzi ha fatto dono al Comune di un cd e di un libro fotografico.
“Grazie alla generosità della famiglia un patrimonio privato diventa proprietà collettiva ed anche morale ed il Comune avrà quindi la responsabilità di rendere fruibile la casa studio dove non si racconta il passato ma si costruisce il futuro”, ha spiegato il professore dell’Università di Napoli Tomaso Montanari, citando gli articoli della Costituzione che promuovono lo sviluppo della persona umana e della cultura e il discorso di Piero Calamandrei agli studenti universitari di Milano.
La responsabilità del Comune non sarà limitata nei prossimi anni soltanto alla casa studio. Nel maggio 2013 infatti cinque delle opere dell’artista seanese (Alcea, Natura, il Riposo del mendicante, il Gallo e la Pioggia) sono entrate a far parte della collezione permanente del Museo Ermitage di San Pietroburgo in Russia dopo la visita di Sergey Androsov al Parco Museo. Tra queste quella che riscuote il maggior successo è la mendicante, intorno alla quale è nato l’aneddoto dei turisti che si fermano per la suggestione evocata dall’opera lasciando una moneta nella sua mano. “Il destino di Quinto Martini – puntualizza Marco Fagioli – non deve essere circoscritto a Seano, la sua arte era nata per uscire da questi limiti di provincia ed aspirare all’Europa. Carmignano dovrà impegnarsi nei prossimi anni nei confronti di Quinto Martini, perché Quinto si era impegnato in senso civico nei confronti dell’arte”.
Durante la cerimonia c’è stato spazio anche per momenti di commozione. L’allievo scultore ed amico Antonio Di Tommaso ha ricordato Quinto Martini come l’ultimo poeta di una tradizione e di una cultura che sono ormai scomparse. Ma la chiusura è stata quella di Teresa Bigazzi, con un grazie al sindaco per essersi preso così a cuore l’opera di Quinto Martini. “Oggi mi sento veramente seanese, mi sembra di vedere il sorriso di Quinto e quello di Luciano. Con questa donazione il Comune si è assunto una grande responsabilità nei confronti dell’arte. Spero di avere fatto la scelta giusta” ha concluso. Poi l’ultima notizia: Teresa riceverà entro la fine del mandato del sindaco Cirri (e quindi entro il 5 giugno) la cittadinanza onoraria di Carmignano. (Valentina Cirri)