La passione per i fornelli spopola, complice anche la televisione e i concorsi per cuochi dilettanti che si moltiplicano: da quelli più agguerriti a quelli che la buttano un po’ più sullo scherzo.
Anche nella nostra storia c’è, a dire il vero, uno show televisivo e una gara di cucina: “La prova del cuoco” su Rai di Antonella Clerici, dove la seanese Coralba sarà ospite per una settimana, fino al 26 gennaio. Ma c’è anche molto altro: un blog, l’amore per la scrittura, la cucina che racconta territori e scampoli di vita familiare.
Coralba Martini non è una cuoca di professione e neppure una cuoca dilettante da concorsi, almeno fino ad oggi. Quarantaquattro anni da compiere e un figlio di quattordici, da diciotto lavora in una casa di cura a Prato, prima infermiera e poi coordinatrice della radioterapia. La cucina è la sua vera passione (al pari dell’amore smisurato per i gatti). Ama cucinare, ma anche il bricolage, l’arte, la fotografia e la musica. Ed altrettanto ama raccontare e scrivere di cucina, per l’appunto: ricordi che diventano ricette e ricette, provate e preparate una ad una, che richiamano ricordi.
Così è nato quasi tre anni, a marzo del 2017, il suo primo blog: “Due cuori e una lasagna”. Un salto nel vuoto: “io – confessa – che sono molto pratica ma poco tecnologica”. Quel salto le faceva paura. I lettori da subito non sono mancati. E’ cresciuta, ha seguito alcuni corsi ed è diventata una vera food blogger, con anche una rubrica che conduce al momento su una radio web di Prato, White Radio. C’è pure un libro di ricette (e racconti) già pronto, preparato in questi due anni e in attesa solo di un editore.
Qualcuno ha detto una volta che la cucina è terapeutica, nel senso che può aiutare a vivere meglio: non solo la (buona) cucina in tavola, ma anche il cucinare. Non solo nel fisico ma anche nell’anima. C’è chi infatti davanti ai fornelli si distrae e viaggia con i pensieri. C’è chi a volte tra pentole e casseruole lenisce i propri dolori o esalta le proprie gioie. Ed è quello che succede a Coralba Martini. “Cucinare per me è un modo per ricordare – racconta – e a volte cucino e cucino tutto il giorno”. Si intuisce subito come nei piatti ricerchi atmosfere di altri tempi. Nel suo blog, ricco anche di foto, propone piatti legati all’andamento delle stagione, con un’attenta scelta delle materie prime ma anche nelle stoviglie. “Le cerco nei mercatini” dice. “Ma al di là della passione per la cucina d’altri tempi – si confessa sul web – strizzo l’occhio anche alla nouvelle cousine”.
Le lasagne, manco a dirlo, sono il suo piatto preferito. E non poteva essere diversamente, con una nonna romagnola e l’altra toscana. Ma non è questione solo di gusto. “Lo sono – racconta – perché ogni volta che le mangio mi riportano indietro nel tempo, in quella cucina dove penso di aver imparato a tirare la sfoglia ancor prima di imparare a scrivere”. In piedi su una sedia con le maniche arricciate e addosso un grembiule che le faceva da vestito, con nonna Maria a insegnarle i primi rudimenti: la sfoglia appena fatta, la besciamella calda che profumava di noce moscata e il ragù di carne fumante assaggiato come sempre su una fetta di pane. Una lezione anche di vita. “Bisogna sempre tenersi pronti, non si sa mai che sorprese sta per metterci in tavola la vita” ripeteva. Bisogna crederci. Bisogna prepararsi. E di quella massima Coralba ha fatto tesoro. (wf)