Nel catino absidale della chiesa di Comeana è collocato un quadro che raffigura San Michele Arcangelo nell’atto di atterrare il demonio di cui pochi conoscono la storia. L’opera, una copia del celebre dipinto realizzato da Guido Reni intorno al 1635 per la chiesa di Santa Maria della Concezione a Roma, dove tuttora è conservato, fu eseguita nel 1919 dal giovane pittore Amighetto Amighetti quando era ancora uno studente all’Accademia di Belle Arti del capoluogo ligure. L’artista, alla cui riscoperta è dedicata una importante mostra alle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano, era nato a Genova da genitori poggesi ed era solito trascorrere lunghi soggiorni nella villa dei nonni materni a Loretino, a metà strada tra il paese dei genitori e Comeana. Fu con ogni probabilità il priore della frazione medicea a commissionare il quadro ad Amighetti, che all’epoca aveva appena diciassette anni ma disponeva di un notevole talento ed era in possesso di un solido bagaglio tecnico e di una considerevole sicurezza esecutiva. Il giovane realizzò la grande pala nella casa dei nonni a Loretino, come testimonia una fotografia scattata in corso d’opera, e a lavoro ultimato firmò la tela apponendovi la seguente iscrizione: “A. Amighetti fece a gloria di Dio MDCCCXIX e in ossequio a Don Sante Ulivi Priore”. La consegnò poi alla parrocchia di Comeana in data 20 agosto 1920, e don Ulivi la scoprì in pubblico suscitando l’entusiasmo dei fedeli il 29 di settembre, giorno dedicato al principe degli angeli, santo patrono della frazione medicea a cui è intitolata la piccola chiesa del paese. (Barbara Prosperi)
Leggi anche:
La riscoperta di Amighetto Amighetti, una mostra a Poggio a Caiano
Amighetto Amighetti, cenni biografici e professionali
Il "San Michele" di Amighetti
L'opera nella chiesa di Comeana
Posted on
Questo articolo è stato pubblicato in arte e con I tag Amighetti, Amighetto Amighetti, Comeana, San Michele Arcangelo. permalink.