Lo storico complesso del Santa Caterina, situato tra piazza Niccolini e via Modesti, rappresenta uno dei luoghi
storici di Carmignano, di proprietà comunale da circa venti anni ed in uno stato di totale abbandono e
necessita di un intervento organico di recupero. Sul quartiere è stato promosso un progetto, partito dal
basso, che si è articolato in quattro fasi (ascolto, ispirazione, animazione e confronto) con l’obiettivo di
ripensare la funzionalità e la riqualificazione di tutta l’area, così da poter diventare un punto nevralgico per
lo sviluppo di nuove attività e servizi legati alla promozione economica, sociale e culturale del territorio.
Il progetto di “Santa Caterina domani”, promosso dall’amministrazione comunale, realizzato da Sociolab e
cofinanziato dalla Regione, ha coinvolto ottanta persone interessate e quindici associazioni, in cinquanta
hanno partecipato al primo incontro “Da tutta Italia per Santa Caterina” dello scorso ottobre e nello stesso
mese erano duecento le persone che hanno vissuto “Un weekend nel futuro”. Infine, ai tre incontri di co-
progettazione che si sono svolti tra novembre e dicembre erano presenti circa quaranta persone per
sessione.
Nell’ultimo incontro del 2 dicembre scorso i partecipanti hanno pensato a dieci linee guida da fornire agli
architetti che avrebbero partecipato al concorso di idee, indetto successivamente dal Comune di
Carmignano per far diventare Santa Caterina un luogo di aggregazione e di socializzazione.
Il quartiere, infatti, ha un’area utile lorda di 2.100 mq con una possibilità di ampliamento di altri 2.000 mq,
più un’area esterna di 5.700 mq. Durante i vari incontri i partecipanti hanno espresso le funzionalità e le
criticità di trasformare la zona in un luogo di incontro: il 30% della superficie potrebbe essere destinato a
spazi civici, sociali e ricreativi, il 15% al turismo, il 13% a spazi commerciali, il 17% per servizi per i cittadini
ed il restante 25% per finalità abitative.
Le dieci linee guida, proposte dai cittadini, avranno queste finalità: mantenere Santa Caterina come luogo
della comunità e di promozione del territorio; analizzare bene le risorse esistenti; progettare in risposta ai
bisogni e alla giusta scala; creare un tessuto sociale attraverso un baricentro attrattivo; progettare la
sostenibilità economica dell’intervento di recupero e del lungo periodo del Santa Caterina; ridurre al
minimo possibile l’aumento delle volumetrie; progettare con attenzione gli spazi esterni e le connessioni;
trovare soluzioni innovative e alternative per implementare i posti auto; ripensare la viabilità veicolare. (Valentina Cirri)