C’è tempo fino al 14 aprile per visitare “Soffici e Picasso”, la piccola mostra temporanea allestita al Museo Soffici e del Novecento italiano di Poggio a Caiano, che fino agli anni Sessanta formava un unico Comune con Carmignano. L’esposizione, inaugurata lo scorso 2 marzo, ha il suo fulcro in due disegni ad inchiostro su carta realizzati dall’artista spagnolo intorno al 1910, “Composizione” e “Bicchiere a calice”, che furono pubblicati rispettivamente su “La Voce”, la rivista fondata da Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini, nel 1912, e su “Lacerba”, fondata invece da Giovanni Papini e Ardengo Soffici, nel 1913.
Soffici, che aveva frequentato Picasso ed era venuto in contatto con il movimento cubista durante il suo soggiorno a Parigi, nel 1911 scrisse su “La Voce” un lungo articolo intitolato “Picasso e Braque”, incentrato in gran parte proprio sul pittore andaluso, proponendo poi la pubblicazione dei suoi disegni. In un primo momento Prezzolini si rifiutò di farlo – “Non possiamo pubblicare questa roba”, disse a Soffici –, poi però cambiò idea e attraverso il suo giornale fu tra i primi a far conoscere la nuova corrente artistica in Italia, dove fino a quel momento se ne sapeva davvero poco. Per l’occasione è stato anche ristampato il saggio “Picasso e Braque”, con una postfazione firmata dallo storico dell’arte Luigi Cavallo, che è anche il curatore della mostra.
Quello tra Pablo Picasso e Ardengo Soffici, ha spiegato Cavallo, è stato “un rapporto talmente intenso, come dimostrano le lettere che si sono scambiati, che non esiste un’altra corrispondenza così forte tra l’artista spagnolo e l’Italia”. Oltre ai due disegni, che furono donati a Soffici dallo stesso Picasso, l’esposizione presenta alcuni dipinti realizzati dal pittore toscano in quel periodo, alcune delle lettere che compongono il loro epistolario e libri d’epoca. “Soffici e Picasso” è aperta dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30; il biglietto costa 3 euro, ma dall’8 al 31 marzo le donne entrano senza pagare, inoltre tutti i cittadini dell’Unione Europea di età inferiore ai 18 anni hanno diritto all’ingresso gratuito. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Museo Soffici chiamando i numeri 055.8701287/0/1 oppure scrivendo a info@museoardengosoffici.it. (Barbara Prosperi)
AGGIORNAMENTO. Il “Bicchiere a calice” di Pablo Picasso, protagonista della mostra visitabile tra marzo e aprile, per volontà del proprietario nel mese di agosto è stato destinato in comodato d’uso gratuito al Museo Soffici e del Novecento italiano, dove da ora in avanti sarà esposto nella collezione permanente ospitata presso le antiche Scuderie Medicee.
Ardengo Soffici è stato uno dei più rilevanti intellettuali della prima metà del Novecento, avendo svolto una brillante e multiforme attività in qualità di pittore, scrittore (di saggistica, di prosa e di poesia) e direttore editoriale, ed avendo influenzato con la sua produzione figurativa alcuni dei più importanti artisti del territorio, come ad esempio Quinto Martini, Alberto Moretti e Arrigo Rigoli. Come pittore ha collezionato molteplici esperienze in campo espressivo, praticando generi diversi in rapida successione, spaziando dal Post-impressionismo al Cubismo, dal Futurismo al cosiddetto Ritorno all’ordine, prediligendo sopra tutti gli altri il tema del paesaggio (innumerevoli e ricche di poesia sono le sue vedute di Poggio a Caiano, oltre a quelle dei suoi dintorni e della Versilia). Di Soffici, e di un artista che gli è stato legato ma che non ha forse ottenuto il riconoscimento che meritava, vogliamo raccontarvi nei due articoli a seguire.
– “Ardengo Soffici, sperimentatore inquieto”
– “Angiolo Frosini, maestro e artista”