Valeria Caliandro, musicista polistrumentista e cantautrice pratese di origini pugliesi, sarà in scena con Virginia Gradi alla Rocca di Carmignano, in occasione del Plaid Festival, venerdì 19 luglio alle ore 21.30.
Il suo ultimo disco “La seducente assenza”, uscito a dicembre 2017 e preceduto dal singolo “Giostre”, è al centro del concerto teatrale “Varie azioni sul tema” presentato per la prima volta al The Loom a novembre 2018 e poi ad Officina Giovani lo scorso febbraio.
Nel corso della sua carriera, iniziata intorno ai venti anni, Valeria conta già alcune importanti collaborazioni: nel 2015 ha aperto il concerto di Francesco De Gregori a Forte dei Marmi e poi tre date toscane del tour di Carmen Consoli “Eco di Sirene” rispettivamente a Prato nel 2016, a Pescia e al teatro della Pergola di Firenze nel 2017.
Nel suo secondo album, arrivato a sei anni di distanza rispetto al primo “Immacolato caos” prodotto da Marzio Benelli e Cristiano Bottai ed uscito nel 2011, Valeria Caliandro ha abbandonato il suo alter ego artistico di ‘Vilrouge’, nome che identificativa anche la band, per presentarsi con il proprio nome e confrontarsi con un tema diverso.
“In questo secondo album sono Valeria e racconto altro rispetto ad ‘Immacolato caos’, incentrato appunto sul caos mentale dei miei venti anni, reso molto bene dal brano ‘Abat jour’, dove in maniera esemplificativa c’è una stanza in disordine che assomiglia molto alla testa di un adolescente – racconta la Caliandro.
Il tema principale de “La seducente assenza” invece è la nostalgia che una persona avverte dopo la fine di una relazione, ovvero il senso di vuoto che esiste latente dentro ognuno di noi e che si manifesta in modo più intenso di fronte alla presa di coscienza di una mancanza effettiva. È un vuoto seducente che spinge chi lo avverte a continuare il dialogo con chi non c’è più: questo dialogo diventa però a senso unico e finisce per trasformarsi in una conversazione con il proprio sé.
“Per produrre questo disco, composto di sette brani tra cui ‘La sirena ed il pirata’ e ‘A-mors’ che sono i più rappresentativi, mi sono avvalsa della direzione artistica di Lorenzo Tommasini – prosegue la Caliandro – lavorare a quattro mani con lui non è stato facile e questo disco è il risultato di una lunga gestazione, in cui Lorenzo ha tolto molte delle mie abitudini, ad esempio consigliandomi di far prevalere la voce rispetto al pianoforte”.
I brani sono poi portati in giro in una forma diversa rispetto all’album, ovvero con l’accompagnamento di viola (Jacopo Ciani) e di violoncello (Sara Soderi). Recentemente sono stati inseriti all’interno di uno spettacolo a seguito dell’adattamento scenico di Virginia Gradi, danzatrice professionista.
“L’incontro con Virginia è avvenuto per puro caso: mentre stavo cercando una nuova casa, mi sono imbattuta in quella di Virginia appunto – continua la Caliandro – non ci siamo più riviste dopo quella volta, finché lei non mi ha ricontattata, dopo che aveva ascoltato la mia musica, per propormi di fare del mio ultimo album uno spettacolo”.
Nella versione originaria Virginia Gradi ha dato un corpo alla voce di Valeria Caliandro, per arrivare a rappresentare, con forme artistiche diverse come la musica e la danza, lo stesso immaginario, ovvero l’altrove ed il presente. Nella versione estiva che andrà in scena alla Rocca di Carmignano, Valeria interpreterà due cover di Paolo Conte e Mimi Rosso, alcuni pezzi del suo primo disco ed altri pezzi inediti. Nella messa in scena Valeria e Virginia saranno le due facce della stessa medaglia, cioè la stessa donna davanti ad uno specchio. La loro uguaglianza o “somiglianza” sarà interrotta da un momento di disgregazione, metafora di uno stato di confusione mentale, che per certi aspetti riprende i temi di “Immacolato caos”. Questa disgregazione si risolverà poi nel finale: le domande che le due donne si pongono saranno sempre le stesse, ma a cambiare saranno loro due attraverso una maggiore personale accettazione. (Valentina Cirri – crediti fotografici di Margherita Nuti)