Dopo aver già interpretato il ruolo di Medea nello spettacolo teatrale diretto da Paolo Magelli nel 2015 al teatro greco di Siracusa e poi al Colosseo di Roma, Valentina Banci torna a confrontarsi con questo personaggio attraverso un monologo concerto, che sarà messo in scena nei giardini della Rocca di Carmignano venerdì 4 settembre alle 21.15.
In questa sua nuova versione l’attrice pratese ha mantenuto la traduzione originaria fatta da Magelli, che aveva fatto un’interpretazione drammaturgica del testo di Seneca innestandovi sopra elementi moderni di altri autori, come Heiner Müller e Christa Wolf. Nella lettura registica Medea non è innocente perché si macchia del delitto più efferato, ovvero l’uccisione dei figli, ma è principalmente una donna coraggiosa che per un ideale si è aperta al mare, è rimasta esule in terra straniera ed abbandonata dall’uomo amato Giasone. Nonostante questo, preserva la sua libertà e sopraffatta dal suo istinto primordiale e irrazionale si spinge ad uccidere i figli, facendoli rientrare nel suo grembo materno, per salvarli da un sistema sociale e politico in cui lei non si riconosce.
La tragedia trasformata in monologo racconta appunto lo s-concerto di questa donna che è rimasta ancorata al suo passato e lo rivive continuamente, per legge del contrappasso, come in un eterno presente. Valentina Banci è sola sul palcoscenico e restituisce umanità a Medea, ripudiata in terra straniera, senza amore e senza speranza, sprofondata nell’abisso della sua anima e vittima della sua stessa pazzia, che l’ha portata a non credere più nell’amore più grande che è quello materno.
I fatti salienti che contraddistinguono la vicenda personaggio sono già accaduti: Medea è alla ricerca della pace che non riesce a trovare, devastata dal dolore e ossessionata dai propri fantasmi, i tanti personaggi che ha incontrato nell’arco della sua esistenza e che rivivono in lei e attraverso di lei come tante voci da dentro.
Il concerto per voci e batteria si intreccia con le musiche originali del maestro Arturo Annecchino. I tamburi ed i piatti, suonati dal vivo, sono come un’appendice del personaggio e raccontano una drammaturgia dell’anima, espressione di una emozionalità estrema che cerca così di gridare tutto il suo dolore.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito e previsto a partire dalle ore 20.45 dal cancello piccolo della Rocca, nel rispetto delle misure anti Covid. I posti a sedere saranno contingentati e sarà necessaria la prenotazione inserendo nome, cognome e e-mail su “Il giornale di Carmignano – la voce del Comune” tramite questo link. (Valentina Cirri – fotografia di Serena Gallorini)
AGGIORNAMENTO. Per problemi personali dell’attrice lo spettacolo è stato rimandato a martedì 8 settembre.