Va in scena a Seano lo spettacolo di Nicola Civinini “Foto di famiglia in un giardino toscano” nei locali dell’associazione Pandora venerdì 28 aprile e sabato 29 aprile alle ore 21 e domenica 30 aprile alle ore 17.
Lo spettacolo, diretto da Alessandro Di Marco, è scritto ed interpretato da Nicola Civinini, artista eclettico ed autore del libro “Prima di nascere” presentato il 15 settembre 2021 alla tenuta di Capezzana.
La drammaturgia nasce, a seguito di un’improvvisazione al Centro Studi Acting di Roma, dove Nicola Civinini ha svolto la sua formazione attoriale e dove ha debuttato nel 2015, portando successivamente in giro questo testo, a Roma al teatro Argot, a Prato al teatro D’Annunzio del convitto Cicognini e a Carmignano nel teatro parrocchiale della frazione di Comeana.
A fine aprile torna nella sua casa natale a Seano, nel punto esatto in cui la storia che viene raccontata affonda le proprie radici storiche e culturali. La terra di Seano, che è la prima parola pronunciata sul palcoscenico, fa da pavimento alla scenografia curata dallo stesso Civinini dove agiscono gli otto personaggi della sua famiglia paterna. La terra di quel giardino toscano, nella casa dove l’autore-attore è nato e cresciuto, fa anche da sfondo alla fotografia in bianco e nero che rappresenta il pretesto narrativo di tutta la vicenda.
È come se la fotografia scattata vicino al torrente Furba prendesse vita. In scena Civinini veste, a turno, i panni dei propri antenati e dà voce alle loro personalità in un monologo che, grazie ad un gioco di intrecci, diventa anche dialogo: il bisnonno Nazareno, legato alla terra, la bisnonna Severina incinta alla dodicesima gravidanza, il nonno Ulderigo con le sue braccia forti ed il cuore tenero, la nonna Leonilda, le prozie Palmira e Margherita detta “signorina Rita” (quest’ultima maestra elementare a Seano di tre generazioni di allievi), il prozio Azelio, uomo creativo e fuori dall’ordinario ed infine il babbo Leonardo, bambino di undici anni che sarebbe poi stato maestro elementare e sindaco di Carmignano.
Il cambio di abito tra un personaggio e l’altro, interrotto da una breve presentazione, avviene direttamente in scena. Ogni personaggio è caratterizzato anche da un particolare oggetto che gli è realmente appartenuto, ad esempio gli occhiali del bisnonno, il messale della bisnonna, il seggiolino del pianoforte della prozia Rita ed il violino del babbo. Gli abiti, in parte prodotti da Civinini, vengono lasciati sparpagliati in scena una volta che sono stati indossati, a significare che ogni personaggio ha lasciato una traccia personale e indelebile in questa storia e nel mondo.
Le storie individuali raccontate, che traggono linfa dalla terra, formano una storia corale di una famiglia carmignanese in cui possono riconoscersi alla fine tante altre famiglie. La memoria è al centro del testo, non intesa come nostalgia di un passato perduto, ma come recupero di valori importanti, come la terra, il lavoro e la famiglia, sicuramente più forti un tempo rispetto a quanto non lo siano oggi ma comunque tenuti in vita, come la fotografia in bianco e nero che ha attraversato numerose epoche eppure mostra ancora la necessità di lasciarsi raccontare e ricordare.
Per accedere allo spettacolo, al costo di 10 euro, è obbligatoria la prenotazione all’e-mail sevi.pandora@gmail.com o ai numeri di cellulare 3757381591 e 3923442500. (Valentina Cirri)