Sette anni sono trascorsi dall’ultima rappresentazione della processione di Gesù Cristo morto e redentore di Comeana. Dopo l’edizione portata in piazza nel 2018 si sono messi di mezzo prima la pandemia, che ha bloccato questa come altre manifestazioni capaci di generare assembramenti, e poi numerosi problemi tecnici e di permessi che negli anni successivi ne hanno rallentato l’organizzazione. Ma la passione, che da sempre anima questo evento, ha consentito al comitato organizzatore di ripartire, nonostante tutto, e di scendere di nuovo in piazza Cesare Battisti. L’appuntamento è per domenica 13 aprile dalle 16.30.
La tradizione della processione che si ripeteva in passato ogni tre anni tornerà quindi ad animare le vie centrali di Comeana e la sua centralissima piazza, che per un giorno si trasformeranno in un sinedrio dove saranno rappresentate le scene peculiari della passione e della morte dí Gesù, a partire dal processo in cui il popolo palestinese votò a favore di Barabba incolpando il redentore di proclamarsi re dei Giudei e condannandolo così alla morte per crocifissione. Sempre in piazza si svolgeranno anche altre scene, come l’incontro con la Veronica e le tre cadute. A fare da cornice tanti personaggi, anche singoli, della parte storica e della parte sacra, che interverranno a creare un maggior dinamismo nella recitazione o nella semplice riproposizione di alcune frasi ad effetto. Ritroveremo quindi, oltre a Gesù e la Veronica, le tre Marie, Giacomo e Giovanni, la Samaritana, Donna Claudia, Ponzio Pilato e tanti altri. A creare la scenografia saranno come sempre i costumi, sapientemente cuciti dalle donne di Comeana, e i numerosi allestimenti di bighe, portantine e animali.
“Abbiamo voluto riportare la tradizione in piazza e per farlo abbiamo impiegato due anni, iniziando ad incontrarci da settembre 2023 – racconta Gianluca Belli, presidente del comitato organizzatore dalla scorsa edizione del 2018 -. A causa di tanti problemi tecnici la manifestazione è slittata in avanti, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”. Con lui nel comitato siedono una dozzina di persone, tutti volontari e molti volti nuovi, che hanno lavorato incessantemente dietro le quinte per riportare in auge la tradizione.
“Rispetto alla scorsa edizione abbiamo registrato una larga partecipazione con quasi quattrocento figuranti – prosegue Belli -, il che ci dà tanta soddisfazione perché significa che le persone di questo paese continuano, insieme a noi, a credere in questo evento”. Tante sono le novità, a partire dalla data: in passato era consuetudine che la processione si svolgesse in tarda serata in occasione del giovedì santo, mentre in questo caso è stato scelto il pomeriggio della domenica delle Palme che dà avvio alla settimana santa e che inaugura quindi il periodo di passione nella vita di Gesù.
Non solo: a cambiare sarà anche lo storico percorso, reso più breve ma funzionale alla rappresentazione delle scene principali. Si partirà da piazza San Michele di fronte alla chiesa verso piazza Cesare Battisti e via Macia, via Le Corti e via La Volta. Da qui si scenderà di nuovo verso Piazza Battisti, proseguendo verso via Rossini, via Beethoven e via Macia. Ultimo giro in piazza Battisti prima di scendere verso via Alighieri e via Garibaldi: da qui i figuranti accederanno al sito etrusco di Montefortini, dove sarà rappresentata la crocifissione che fino alle passate edizioni concludeva il percorso a piedi al campo sportivo.
“Abbiamo scelto per il finale lo stesso luogo dove si svolge anche la fiera perché per noi è più suggestivo, un ambiente naturale pieno di olivi che ricorda un po’ il Golgota – spiega Belli -. Giocheremo molto sulla teatralità in tutte le scene e in questo caso sugli effetti speciali”. La teatralità del resto è da sempre parte dell’evento ed affonda le sue radici in tempi lontani, quando durante il Medioevo, sul sagrato delle chiese in tutta Europa, venivano rappresentate scene della vita di Gesù oppure episodi tratti dal Vangelo o dalle vite dei Santi, veri e propri drammi che inizialmente erano parte del rito liturgico e poi assunsero una forma sempre più autonoma e svincolata rispetto alla funzione religiosa.
La processione di Comeana continua idealmente questa tradizione diffusa come una grande via crucis recitata, ispirata alla fine del Cinquecento dalla Confraternitá del Santissimo Sacramento, con due parti cantate affidate ad un coro maschile e ad un coro femminile. Nel Settecento la via crucis ebbe un notevole impulso grazie alla predicazione che veniva fatta a Prato e dopo la soppressione della Confraternitá non scomparve ma anzi assunse forme ancora più solenni. Fino ad arrivare ai giorni nostri con una breve interruzione e la ripartenza poi dal 1982.
“In questi due anni abbiamo dato il massimo con la voglia di preservare una tradizione e di rinnovarla per guardare al futuro” ci tiene a sottolineare Belli. Alla festa di quest’anno hanno dato il proprio contributo anche le corsiste del gruppo di uncinetto di Attivamente, che hanno proposto di decorare gratuitamente porte, finestre e cancelli delle case nelle strade lungo cui passerà la processione. “Queste donne ci hanno dato un grande aiuto – conclude Belli – e le loro decorazioni saranno anche appuntate sui vestiti dei membri del comitato a dirigere i figuranti lungo tutto il percorso”. (Valentina Cirri – La foto è stata scattata in occasione della manifestazione del 2018 e gentilmente concessa da Foto Berna di Comeana).
+++AGGIORNAMENTO+++
A causa del maltempo il comitato organizzatore ha comunicato il 13 aprile che l’evento in programma per la giornata è annullato.