Villa Cigheri
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La casa del grafico che disegnò l'Italia
di Daniela Nucci
Villa Cigheri, detta anche Villa della Querce, si trova lungo la strada che scende da Carmignano verso Seano. E’ situata nell’abitato detto Renacci, che forse prende nome da “reniccioli”, un vecchio modo di dire carmignanese che rinvia alla consistenza geologica del terreno. C’è chi dice che nel medioevo Renacci fosse un borgo fortificato, altri un monastero. L’insediamento è detto anche “concone” dalla posizione delle varie abitazioni collegate tra loro attorno ad una corte, quasi a formare la figura di una grossa conca.
Nel 1630, ai tempi della peste, “coloro che non avevano casa, o che, pur avendola, benché sprangata destavano sospetto che potessero aprirla, venivano ricoverati nella Stanza dei Renacci, in alcuni poveri locali”. Questi locali si trovavano nei pressi della villa. Il borgo e la villa appartenevano fino a poco tempo fa alla famiglia Cigheri di Carmignano.
I Cigheri facevano parte, accanto ai Cosci, ai Vinattieri, ai Buricchi ed altre famiglie della nascente borghesia locale che dopo la Prima Guerra Mondiale prese il potere al posto delle vecchie famiglie fiorentine dell’aristocrazia terriera.
I Cosci, proprietari della villa prima dei Cigheri, erano stati membri della SOMS (Società Operaia di Mutuo Soccorso), consiglieri comunali, membri della Pubblica Assistenza e soci fondatori della Banchina, il Credito rurale di Carmignano. Ma ormai tale schema politico, basato su alcune potenti famiglie, si andava frantumando di fronte alla nuova classe media emergente formata da liberi professionisti, impiegati e commercianti che, dotati di crescenti mezzi economici, occuparono lo spazio politico un tempo in mano alla nobiltà terriera e furono in grado di influenzare ed indirizzare le scelte politiche e sociali della comunità carmignanese.
Anche i Cigheri ebbero incarichi pubblici a cominciare da Pirro, cassiere nel 1877 della SOMS e consigliere comunale nel 1889. Seguì Andrea, suo figlio, possidente, che fece parte della Pubblica Assistenza.
Uno dei Cigheri divenuto famoso fu Aldo Cigheri, pittore d’acquerelli e grafico. Non era nato a Carmignano, forse a Genova, dove era cresciuto. Di Carmignano era però originaria la sua famiglia e a Carmignano Aldo decise di tornare ad abitare negli anni settanta e lì rimase fino alla morte avvenuta nel 1995. Assieme ad Alberto Moretti e Quinto Martini, Aldo Cigheri è uno delle tre personalità artistiche più insigni di Carmignano. E’ stato famoso per le sue carte turistiche e le memorabili locandine rappresentanti alcuni Comuni italiani. Sono di Cigheri alcune delle più importanti campagne di promozione turistica dell’epoca.
Aldo Cigheri era molto orgoglioso della sua villa che, quando lui tornò in paese, stava ormai cadendo a pezzi. Un tempo la casa era decorata con affreschi fatti dal padre di Aldo, “anche lui un artista che alternava l’arte di far dipinti veri e propri con l’affrescare le case secondo la moda della zona di Lucca e della Versilia”. In seguito, grazie ad un parente – l’avvocato Cecchetti – la villa fu dichiarata “bene d’interesse nazionale” dalla Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici e quindi notificata. Fu poi divisa fra alcuni proprietari che facevano parte della famiglia Cigheri, mentre la parte di Aldo passò all’avvocato Cecchetti. Le opere rimaste all’interno dell’edificio furono portate via per sicurezza dal proprietario. Alcune, soprattutto le locandine, furono lasciate al Comune che le espose nella sala del Consiglio Comunale intitolata ad Aldo Cigheri.
BIBLIOGRAFIA
A.- Ricci, Memorie storiche del Castello e del Comune di Carmignano, Prato 1895, p. 157.
D. Nucci, Civiltà parrocchiale – Feste religiose confraternite devozione popolare nella comunità di Carmignano e Poggio a Caiano, (1870-1960), Signa 2010, p. 92.
W. Fortini, L’arte di Cigheri a Carmignano, www.carmignanodivino.prato.it, 2002 (aggiornato nel 2013).
Comune di Carmignano-Archivio della Cultura contadina-Interviste di Giovanni Contini Bonacossi- Intervista ad Alessandro Attucci.