Oratorio di S. Biagio e S.Maria
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Nel centro dei Carmignano
Nel comune di Carmignano esistevano, fino alla fine dell’Ottocento, alcuni oratori documentati di cui oggi non si trova più traccia; altri sono stati abbandonati, altri chiusi, altri ancora non hanno più un uso religioso.
L’oratorio di S. Biagio e S. Maria era posto nella parte inferiore di Carmignano in un luogo detto Poggio Vitoli dove si trova villa Rasponi-Spinelli. Costruito con molta probabilità nella seconda metà del XV secolo, ne troviamo traccia per la prima volta nella relazione delle visite pastorali del 1505 e del 1541. In quegli anni cominciò a deteriorarsi: una parte del tetto crollò, il resto rimase pericolante e puntellato. Qualche anno dopo l’oratorio risultava ormai diroccato e non vi si officiava più. In seguito venne unito al monastero fiorentino di San Frediano che ne curò i restauri. Nel XVII secolo risultava privo dei necessari arredi sacri e il vescovo minacciò di sequestrare i beni dell’oratorio se non si fosse provveduto all’occorrente.
Nel periodo compreso tra quando venne abbattuta la Pieve Vecchia nella zona del Castello e si diede inizio alla costruzione di quella nuova – la Pieve di S. Michele Arcangelo – per un certo tempo si usò come chiesa l’oratorio di S. Biagio e S. Maria dove però si celebravano solo alcune funzioni vista l’esiguità del luogo. L’oratorio infatti era non solo di piccole dimensioni, ma aveva il tetto di legno e la facciata senza intonaco: per questo era ritenuto inadeguato. Il ruolo di pieve perciò fu assunto temporaneamente dalla cappella o meglio dalla chiesa di S. Jacopo situata nel castello.
Nel 1778 S. Biagio divenne patronato della famiglia Spinelli, ma visto che l’oratorio era stato profanato, il patronato fu spostato nell’oratorio privato della villa. Nel 1895 l’oratorio fu trasformato – come ricorda Antonio Ricci nelle sue “Memorie” “in casa redditizia ancora esistente”.