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Santa Cristina a Mezzana
I primi documenti conosciuti che si riferiscono alla chiesa di Santa Cristina a Mezzana risalgono alla fine del XIII secolo; si tratta nello specifico delle decime che fanno riferimento agli anni compresi tra il 1274 e il 1280 e il 1295 e il 1304, nei quali l’edificio è inserito tra le chiese dipendenti dalla pieve di Carmignano. Fin dall’inizio del Cinquecento nelle carte l’edificio è menzionato con il duplice titolo di Santa Cristina e Santo Stefano (“Sancte Christine sive Stephani”), e non è un caso che dopo una visita pastorale effettuata nel 1628 sull’unico altare della chiesa venga registrata la presenza di una tavola antica (documentata almeno dal 1553) raffigurante la “Madonna con i Santi Stefano, Antonio, Caterina e Cristina”. Dipendente nel corso del tempo anche dalla parrocchia di Bonistallo, Santa Cristina divenne finalmente autonoma nel 1670, anche grazie al considerevole incremento della popolazione locale.
La struttura attuale dell’edificio è ascrivibile al XVII secolo. Nel portico che precede la facciata si trova un’iscrizione dedicatoria che porta la data del 1634, ed è pertanto assai probabile che debba essere collocato in quel periodo l’inizio dei lavori che interessarono la ristrutturazione della chiesa, che all’epoca versava in un grave stato di degrado. Nella parte alta della semplice facciata a capanna si apre un oculo circolare, al di sotto del quale è posizionato il portale con stipiti ed architrave in pietra serena; l’arco che lo sovrasta è composto da conci di pietra dipinti ad imitazione della caratteristica bicromia bianca e nera di età medievale, tipica di questa zona della Toscana; il timpano semicircolare accoglie una lunetta raffigurante l’“Annunciazione”, eseguita ad imitazione delle celebri terracotte robbiane che tanta fortuna hanno incontrato fino ai nostri giorni.
L’interno, ad aula unica con volta a botte ribassata e priva di finestre, arco trionfale e catino absidale semicircolare, manifesta i segni di una profonda trasformazione operata tra Sette e Ottocento, con alcuni elementi che fanno addirittura supporre uno sconfinamento nella prima parte del secolo scorso. A partire dal 1943 risultano infatti documentati interventi di un certo rilievo fatti eseguire da don Luigi Brizzi, che trasformò la parte presbiteriale dell’edificio realizzandovi l’abside attuale, la decorazione pittorica e le vetrate. Tra le opere custodite al suo interno si ricorda una interessante tela di forma ovale raffigurante la “Madonna con il Bambino”, avvicinabile alla produzione della bottega di Carlo Dolci e databile intorno alla metà del XVI secolo, che costituisce l’unico dipinto antico attualmente presente nella piccola chiesa di Santa Cristina. (Barbara Prosperi)